Addentriamoci in questo altro argomento non ancora chiaro geneticamente parlando e cioè il Locus S che è il gene che regola la quantità di bianco nei mantelli dei cani. S sta per “spotting”, cioè macchia.
Esistono diverse tipologie di alleli nel Locus S e non si esclude che ce ne siano ancora molte altre!), vediamole nel dettaglio:
Ecco… direi che è un bel casino la questione, soprattutto per quanto riguarda la nostra razza. Quale di questi alleli influenza il bianco negli Australian Shepherd? Proviamo a dare una risposta. La prima cosa che ci viene naturale da dire è che tutti possono influenzare il bianco negli aussie, chi più, chi meno naturalmente. Altro aspetto di cui tenere conto sono i “modificatori” che regolano la quantità di bianco e soprattutto che questi alleli possono anche combinarsi e sovrapporsi tra loro.
Per cercare di semplificare il tutto proviamo a proporre degli esempi pratici.
Vediamo un soggetto che quasi sicuramente ha l’allele S, quindi quello che produce una colorazione completa o quasi completa:
Questa è una cagna che si trova in Italia, proveniente dagli stati uniti da linee da lavoro… vere. La cagna in oggetto, nella foto non si vede, ha una piccola macchia bianca sul petto dovuta probabilmente proprio ai modificatori.
Vediamo ora un soggetto con probabile allele si
Questo cane lo abbiamo visto anche prima. Come vedete la mascherina è molto simmetrica, come anche la distribuzione del bianco sul collare. Soggetti così non sono la norma nella razza, mentre è la norma trovare mascherine meno simmetriche, collari incompleti, estensione del bianco sugli arti in modo asimmetrico, dovute appunto ai modificatori, ma anche alla coabitazione di altri alleli o alla sovrapposizione tra essi. Appurato che non tutti gli australian hanno il bianco così simmetrico, anzi, deduciamo che è anche scontato che probabilmente un soggetto come quello in foto è del tutto una eccezione. Va da sè, quindi, che probabilmente non è lo stesso allele che troviamo nei collie, ad esempio, a distribuire il bianco negli australian, ma che invece, “si” vada a sovrapporsi con “sp”, ma anche con S. Diciamo in conclusione che la razza spazia in modo del tutto casuale tra i vari alleli che regolano il bianco.
La casualità del bianco negli australian shepherd:
Approfondiamo per un attimo l’allele “sp” che sta per piebald. E’ abbastanza certo che siano diversi i soggetti nella razza che sono portatori di questo gene, il quale mostra un’ampia variabilità, tanto da trovare soggetti quasi completamente senza bianco, fino a soggetti quasi bianchi. Negli stati uniti sono ormai in diversi che testano i propri cani per l’allele piebald, perché avendo questa grande variabilità, può dare alla luce dei pattern white, cioè cani con macchie bianche in zone dove non è consentito dallo standard. I soggetti portatori di questo gene possono presentare come “primo stadio” questa tipologia di colorazione:
Se vi ricordate qui avevamo già parlato di questo cane e Tim Preston disse che cani con queste colorazioni, nelle generazioni successive, possono presentare sempre più bianco. Preston non accennò al gene s e all’allele piebald, forse proprio perché non c’è la certezza che dipenda da questo.
Vediamo il bisnonno e il nonno della cagna sopra:
il bisnonno:
Il nonno:
E’ chiaro che il bianco è aumentato, sempre nei limiti dello standard, sia chiaro. Altro particolare, la cagna di cui sopra è stata riprodotta senza che i cuccioli abbiano mostrato del bianco che potesse ricondurre all’allele piebald, mentre una sua sorella, anch’essa con bianco nella parte inferiore, sempre nei limiti dello standard, sì, vediamo un paio di cuccioli nati dalla sorella:
In questo ultimo soggetto sono chiari dei peli bianchi poco dopo il garrese, peli che poi crescendo sono quasi scomparsi e non più visibili. Altro dato interessante. Entrambe queste femmine, probabilmente portatrici del gene piebald sono state giustamente riprodotte con soggetti che all’apparenza non lo portavano, ma una non ha prodotto cuccioli con bianchi, chiamiamoli sospetti, l’altra sì. Perché questo? Perché appunto ci troviamo di fronte ad una variabilità, sovrapposizione, combinazione, talmente alta del Locus S che non è sufficiente un riscontro visivo ed è per questo che in USA molti testano i propri riproduttori per capire se sono portatori dell’allele Piebald.
Nel caso specifico dei cani mostrati sopra, ci tengo a sottolineare come l’allevatore (che ringrazio per aver concesso l’utilizzo delle foto) era ben cosciente di questa eventualità, ma al contempo ha preferito puntare sulla qualità morfologica dei soggetti nati (e la cucciolata di cui facevano parte le due cucciole nere di cui sopra la ritengo una delle più belle cucciolate degli ultimi anni fatte in Italia) partendo dal presupposto che un’eventuale eccesso di bianco non avrebbe assolutamente portato rischi per la salute dei cani.
Parlando con allevatori americani che avevano testato i loro cani per il gene piebald, mi riportarono esempi proprio come i soggetti di cui sopra, presentandomi poi esempi di cuccioli con macchie bianche sul corpo, tipo questi:
Non è poi raro vedere foto di cuccioli o anche di soggetti adulti su internet o su facebook dove presentano evidenti macchie bianche sul corpo. Personalmente sono abbastanza certo che è il gene piebald a causare questo “difetto” nella razza e quindi poi presentarsi in modo evidente nei soggetti omozigoti che hanno cioè i genitori entrambi portatori di questo gene.
In conclusione, spesso si sente gridare allo scandalo se nascono pattern white, ma vi posso garantire che non sono affatto una eccezione! E il perché è spiegato sopra… non è facile prevederne la nascita, soprattutto quando si usano soggetti che hanno colore bianco nel mantello e sono praticamente il 99% di loro. Se consideriamo poi il bianco che riguarda la testa, il discorso è ancora più complesso, perché come abbiamo letto sopra si ipotizza che ci siano ulteriori alleli che regolano il bianco in quella zona, il discorso si complica ulteriormente. Probabilmente le percentuali si riducono di molto nei soggetti provenienti da linee da lavoro, ma anche lì ho visto nascere soggetti pattern white, quindi nessuno è immune. In america lo sanno benissimo e se nascono cuccioli pattern white non lo nascondono minimamente e nessuno dice niente! In Italia invece scatta subito “il chiacchiericcio”, la cattiveria, le bugie, l’etichettare cani come portatori di bianco…. Lasciate stare! A tutti gli allevatori con diverse cucciolate all’attivo sono nati dei pattern white e chi vi dice che non ha mai prodotti pattern white, sappiate che avete davanti un bugiardo.