Le false verità sull’Australian Shepherd che si leggono su Facebook
Ormai ci troviamo di fronte ad una vera e propria piaga e cioè le falsità che i social riescono a trasformare in verità. Questo vale per gli Australian Shepherd, ma la questione riguarda purtroppo qualsiasi argomento che lo scibile umano abbia mai trattato. Quando però ci troviamo di fronte ad argomenti più “esotici” che non appartengono al proprio paese di origine e l’Aussie è uno di questi essendo una razza statunitense, le falsità prendono ancora più piede e vengono ripetute all’infinito fino a diventare quasi dei dogmi. Basta però veramente poco per approfondire certi argomenti. Anche non si conoscesse l’inglese, tradurre articoli con google non ci vuole poi molto, come anche fare domande in inglese per chiedere maggiori informazioni direttamente ad esperti americani della razza. Invece no, si crede a tutto e si prende tutto come oro colato, senza minimamente approfondire. Ripeto, forse la questione degli Aussies è l’ultimo dei problemi, ma intanto proviamo a sfatare alcuni miti su questa razza.
Vi riporterò di seguito le solite domande o discussioni che si ripetono sistematicamente nei vari gruppi social e di seguito la risposta falsa e quella vera.
DOMANDA: Ho intenzione di acquistare un Australian Shepherd, è vero che sono cani che hanno bisogno di molta attenzione?
RISPOSTA FALSA: Sì, sono cani che hanno bisogno di sfogarsi tantissimo perché essendo cani da lavoro sono abituati a lavorare tutto il giorno, quindi se non li si fa sfogare vanno in stress e ti distruggono la casa, il giardino e non ti fanno più vivere.
RISPOSTA CORRETTA: No, l’Australian Shepherd è un cane con un livello di energia medio basso, facilmente gestibile e ben lontano dall’essere una razza impegnativa. L’australian è un cane da lavoro su bestiame, usato prevalentemente nei ranch americani per la movimentazione del bestiame all’interno dei ranch, quindi per lo spostamento di questi da un recinto all’altro, per farli uscire e rientrare dal pascolo o per farli salire nei trailer o camion. Lavoro che non richiede un impegno 24 ore su 24 da parte del cane, ma che invece lo vede molte volte inattivo, poiché le mansioni sopra descritte non sono quotidiane e oltretutto non è detto che sia sempre lo stesso cane a farlo. L’Aussie quando non ha nulla da fare e cioè gran parte del tempo, si spegne e tranquillamente aspetta il suo momento di mettersi al lavoro. Gli Australian che vediamo oggi raramente provengono da linee da lavoro, ma hanno comunque conservato questa capacità di spegnersi e soprattutto di adeguarsi alle varie routine familiari. L’errore che spesso si fa nella crescita di un cucciolo, dovuto soprattutto alla falsità continuamente ripetuta sui social di farlo sfogare perché cane da lavoro, non fa altro che portare i nuovi proprietari ad iperstimolare inutilmente il cucciolo, portandolo ad una condizione di dipendenza nei confronti del nuovo proprietario. Il cucciolo in pratica non imparerà mai ad autogestirsi, a stare solo e soprattutto a spegnersi quando non ci sarà nulla da fare. Questo è poi un ragionamento che si può tranquillamente applicare a qualsiasi cucciolo di cane, di razza o meticcio che sia. Quindi, se ben cresciuto, un cucciolo di Aussie, a prescindere anche dal carattere che ha, raramente può dare problemi in ambiente familiare. Non entro nello specifico di come educare un cucciolo, ma quanto spiegato sopra è ormai, almeno spero, un concetto che gran parte degli educatori ha ben chiaro, quindi nel dubbio potete rivolgervi a uno di loro.
DOMANDA: Vivo in appartamento, posso prendere un Australian Shepherd?
RISPOSTA FALSA: No, perché è un cane che ha bisogno di tanto spazio per correre e sfogarsi. E’ un cane da lavoro ecc. ecc.. Siamo praticamente nella stessa situazione di prima.
RISPOSTA CORRETTA: Oltre a quello spiegato precedentemente, aggiungo che al cane, qualsiasi cane, non interessa lo spazio che tu potrai mettergli a disposizione, ma il tempo che tu potrai passare con lui. Attenzione, tempo non inteso a farlo “sfogare”, tempo in cui potrà starti accanto. Anche avrai un giardino di 5000 metri quadrati, il tuo cane passerà gran parte del tempo davanti la porta di casa, in attesa che tu esca. Questo perché il cane è un animale sociale e ha bisogno di avere un contatto visivo con il proprio nucleo familiare (che possiamo assimilare più o meno, al concetto di branco, anche se non sarebbe questo il termine adatto, ma rende bene l’idea). Quindi un cane può vivere serenamente in appartamento e adeguarsi alla tua routine quotidiana con i dovuti tempi. E’ logico che dovrà uscire per fare i suoi bisogni, ed è altrettanto logico che non dovrai fargli passare la sua intera vita in appartamento (se è questa l’idea, o se l’idea è quella di fargli passare l’intera vita in giardino, allora non farti un cane). Se ben cresciuto con un cane e con un Aussie in particolare, potrai fare qualsiasi cosa insieme a lui. Andare al bar la mattina a fare colazione, portarlo a spasso in un centro commerciale, fare passeggiate in qualsiasi posto tu voglia, portarlo al ristorante ecc. ecc.. Questa è la vita sociale che vuole il tuo cane. Poi se vorrai provare qualche disciplina sportiva, l’Australian Shepherd potrà darti soddisfazione in qualsiasi sport cinofilo tu possa immaginare, come anche in altre attività di supporto come la ricerca, il salvataggio ecc..
DOMANDA: E’ vero che un Australian Shepherd con troppo bianco in testa può avere problemi uditivi e visivi?
RISPOSTA FALSA: Sì, è vero, i double merle sono quasi sempre ciechi e spesso sordi. Se anche non è un double merle, potrebbe essere sordo da uno o entrambi gli orecchi e a volte anche cieco.
RISPOSTA CORRETTA: Se il soggetto in questione è un double merle, è altamente probabile che possa avere problemi uditivi e soprattutto visivi. Se non è un soggetto double merle e ha quindi solo un eccesso di bianco in testa, a prescindere se sia un solido o un merle, le probabilità che possa essere sordo sono bassissime. Non esistono studi sulla razza al riguardo, ma se facciamo riferimento ad altre razze dove per caratteristiche genetiche si può fare riferimento all’australian shepherd, le probabilità sono inferiori al 5%. C’è inoltre da specificare che l’eccesso di bianco potrebbe non c’entrare nulla con eventuali problemi di sordità di un soggetto e che sono documentati diversi soggetti che sono risultati sordi anche avendo una colorazione in testa normale. Quindi il fenotipo, in questo caso l’eccesso di bianco, non è detto che riguardi la totalità dei soggetti che rientrano in questo, del tutto ipotetico, 5%. Se vuoi approfondire il discorso clicca qui.
DOMANDA: E’ vero che due soggetti NBT non si possono accoppiare?
RISPOSTA FALSA: Sì, è vero perché se accoppi due NBT ti possono nascere cuccioli con la schiena bifida o con malformazioni.
RISPOSTA CORRETTA: No, non è vero. Due soggetti NBT si possono accoppiare tranquillamente, come sempre è avvenuto dove la razza è nata, cioè gli Stati Uniti, e come normalmente avviene nel resto del mondo. Non esiste, almeno in Italia, un divieto da parte dell’ENCI, anche solo etico, di accoppiare due soggetti NBT. Entrando nello specifico, se l’ovulo fecondato riceve il doppio gene t-box che è quello che provoca le code corte, viene riassorbito e dalle ultime ricerche sembrerebbe venire immediatamente sostituito da un ovulo fecondato sano (sono infatti moltissime le cucciolate numerose anche da parte di due soggetti NBT). Si sono registrati rarissimi casi in cui sono nati soggetti di aussies con schiena bifida, cmq morti poco dopo la nascita. Questo lo si legge in qualche sito straniero. Io personalmente non sono al corrente di casi documentati. E anche questi di cui si parla nei siti esteri non sono documentati con lastre o diagnosi, ma si può solo vedere una foto di un cucciolo appena nato. È invece certo che il doppio gene t-box sia da considerare letale e questo, ripeto, provoca il riassorbimento dell’ovulo nella quasi totalità dei casi dove ci sono studi più approfonditi su determinate razze.
DOMANDA: Vorrei prendere una Aussie linea da lavoro, ma dicono che sono più complicati da gestire, è vero?
RISPOSTA FALSA: Sì è vero, perché essendo un cane da lavoro (solita storia trita e ritrita) ha bisogno di lavorare e quindi sfogare le sue energie. Se non lo fai sfogare diventa ingestibile.
RISPOSTA CORRETTA: No, anzi, rispetto alle linee da show hai più probabilità di trovare un cane più facilmente gestibile ed equilibrato che ti darà meno problematiche. Il motivo sta tutto nella selezione. Essendo linee da lavoro vengono selezionate soprattutto caratterialmente per questo scopo, al contrario degli Aussie da show/compagnia, dove si ricerca più l’aspetto morfologico a discapito di quello caratteriale. Quindi un cane da lavoro, realmente selezionato per lo scopo, ha caratteri distintivi ben selezionati e ben fissati e un cane da lavoro non può certo essere un cane ingestibile e con problemi caratteriali, perché verrebbe immediatamente scartato dalla riproduzione perché non adatto a lavorare. Riguardo al solito discorso che il cane da lavoro debba sfogarsi, ho spiegato bene precedentemente come questo concetto sia del tutto lontano dalla realtà.
DOMANDA: Perché ci sono alcuni soggetti che non hanno la coda? – Perché agli Aussies si taglia la coda?
RISPOSTA FALSA: Perché la razza, essendo una razza da lavoro, la coda poteva essere un problema durante il lavoro, essere cioè calpestata da un bovino o pecora, finire incastrata in un recinto, filo spinato o tra la sterpaglia ed è per questo che veniva amputata.
RISPOSTA CORRETTA: Il taglio della coda negli Aussies non è dovuto a motivi prettamente funzionali, ma è legato ad una tradizione che si è affermata nel tempo. Tradizione dovuta ad una legge statunitense della fine del 1790 che obbligava a pagare una tassa a tutti i possessori di cani per finanziare la guerre con i francesi. Erano esclusi dal pagamento di tale tassa i cani da lavoro che per essere identificati come tali, dovevano avere la coda amputata. Da qui la “tradizione” di continuare a tagliare le code ai cani da ranch, tra cui anche gli Australian Shepherd fino a diventare un tratto distintivo della razza, una caratteristica identificativa della stessa che poco ha a che fare con questioni pratiche. Se pensiamo ad esempio ai border collie o anche più in generale agli Herding Dog o Stock Dog, che ormai hanno soppiantato gli Aussies nel lavoro con il bestiame negli Stati Uniti, questi hanno tutti la coda.
DOMANDA: E’ vero che gli australian shepherd da show sono più grandi degli australian shepherd da lavoro?
RISPOSTA FALSA: Sì, è vero, gli Aussies da lavoro sono più piccoli degli Aussies da show.
RISPOSTA CORRETTA: No, non è vero, si possono avere soggetti più o meno grandi sia nelle linee da show che nelle linee da lavoro, perché lo standard lo permette. Quello che spesso inganna è la quantità di pelo che nei cani da show/compagnia è sicuramente più presente rispetto alle linee da lavoro. Questo pelo maggiore, enfatizzato poi da una corretta toelettatura e oserei dire anche “manutenzione” del pelo, che nei cani da lavoro non avviene per ovvi motivi, può dare la sensazione di cani più grandi, ma che in realtà, una volta messi sulla bilancia, difficilmente superano i 25 kg di peso per i maschi e i 20 per le femmine. Altro fattore è il fatto che un cane da lavoro si cerca di tenerlo più leggero, al contrario di un cane da show/compagnia, che tende ad essere semplicemente più “in carne”. Anche questo è un concetto da chiarire, perché a mio avviso è meglio un cane leggermente sotto peso, che un cane leggermente sovrappeso, ma anche qui in show si tende ad avere un cane un filo, ripeto un filo, sovrappeso, proprio per dare la sensazione di un cane strutturalmente più congruo a quelle che sono le richieste dei giudici (vedi solidità della schiena ad esempio, un’ossatura che risulti più importante ecc.). Anche questo, quindi, è un fattore che può dare la sensazione di avere di fronte soggetti più grandi. Quello che invece spesso può ingannare è che si vedono spesso australian giganti che nel 99% dei casi sono cani senza pedigree e questi soggetti non fanno assolutamente testo! Non sono australian shepherd, ma meticci e non vanno presi in considerazione.
Marco Rosetti