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Pattern White e Double Merle

Facciamo un po’ di chiarezza su una differenza importante che c’è tra un soggetto pattern White e un soggetto double merle. Ci rendiamo anche conto che non sia semplice capire tutti i termini, ma c’è “zio google” ad aiutarvi se volete Premettiamo anche che non siamo genetisti, quindi non escludiamo di aver usato in modo inadeguato qualche termine, ma saremo ben felice di correggere eventuali errori che ci segnalerete.

Di cosa stiamo parlando essenzialmente? Stiamo parlando di soggetti con troppo bianco, quindi ritenuti fuori standard.

La distinzione più importante è a nostro avviso capire se il soggetto che abbiamo davanti è un double merle o semplicemente un pattern white. La distinzione è importante perché ci troviamo di fronte a 2 tipologie di colorazioni bianche molto differenti da un punto di vista genetico: il double merle è una grave degenerazione del gene merle, mentre il pattern white e’ un eccesso di bianco determinato dal gene dei “white markings” (Locus S del quale parleremo in seguito), cioe’ quello responsabile dei collari, delle mascherine, della punta della coda bianca ecc. comuni a molti aussie. Nel primo caso, cioè nel double merle, qui la degenerazione è spesso già arrivata a casi limite, cioè ci troviamo di fronte a cani quasi sicuramente con problemi visivi importanti, determinati da difetti all’occho visibili che sono tipici e dipesi dal fatto di essere DM e da non confondere con le altre patologie oculari genetiche conosciute nella razza, nonchè da altri difetti specifici diagnosticabili solo con attenta visita specialistica. E’ alta anche la probabilità di problemi di udito, determinati dalla mancanza di pigmentazione interna profonda del canale uditivo. Tale rischio e’ comune, ma meno possibile anche nel caso dei pattern white, mentre sono ancora piu’ rari  i casi di cecità per questi soggetti, sebbene non del tutto improbabili.

Se è certo, infatti, che il double merle è già al “capolinea”, il pattern white potrebbe (il condizionale è d’obbligo), aver preso lo stesso autobus e quindi non va fatto riprodurre, perché questo? Perché se la depigmentazione coinvolge anche le cellule ciliate dell’orecchio, il cane risulta sordo, visto che tali cellule devono necessariamente essere pigmentate per funzionare. Le probabilità che questa accada, almeno da quello che viene riportato in letteratura, sono molto basse, ma accoppiare un cane portatore di molto bianco potrebbe mettere alla luce soggetti a loro volta pattern white, con il rischio di una degenerazione ancora maggiore che potrebbe colpire anche le cellule ciliate dell’orecchio fino a portarlo alla sordità.

Due foto per capire le differenze. A sinistra un Pattern White e a destra un Double Merle. Le differenze si notano anche a livello di pigmentazione delle palpebre, delle labbra e del tartufo. Nei double merle sono quasi sempre senza o con poca pigmentazione.

 australian shepherd double merleaustralian shepherd double merle

Entriamo nello specifico. Il double merle si verifica semplicemente incrociando 2 soggetti merle… Il pattern white, invece, e qui arriva la “notizia bomba”, lo puoi ottenere praticamente in qualsiasi cucciolata dove un soggetto ha anche il bianco e praticamente, oggi, quasi la totalità degli accoppiamenti prevede questa possibilità. E’ molto più improbabile che escano fuori soggetti con troppo bianco quando ad essere accoppiati sono 2 cani scuri o che portano pochissimo bianco.

Ricordiamo che il merle è una degenerazione di un colore solido che porta ad una diluizione del colore del pelo del cane. Se la degenerazione avviene in un mantello nero, avrai un blue merle, se avviene in un mantello rosso, avrai un red merle. Il merle non si è creato per mano nostra. E’ semplicemente (per modo di dire) una variazione spontanea del colore solido che si manifesta nella nostra razza, come anche in molte altre razze. Questa variazione è appunto una degenerazione che agisce sulla pigmentazione. Questa degenerazione agisce in un primo stadio solo sul mantello (pelo) del cane e non dà problemi di sorta. Ci troviamo quindi di fronte a soggetti eterozigoti (merle/solido) perfettamente sani e senza problematiche. Se la degenerazione invece aumenta e quindi ci troviamo di fronte a soggetti omozigoti e cioè merle/merle in questo caso si possono verificare problematiche più o meno gravi come sordità e cecità ed è per questo che non si fanno accoppiare 2 merle. Questo discorso è valido soprattutto per i pastori australiani. In altre razze, ad esempio i bassotti, i merle omozigoti non hanno problemi di sorta. Da qui si deduce che il gene merle è influenzato a sua volta sicuramente da altri geni tipici di una specifica razza. Ci sono studi al riguardo non ancora accertati, ma che sembrano essere indirizzati alla presenza o meno del colore bianco nella razza. Nel caso degli australian shepherd il bianco è quasi sempre presente, quindi la degenerazione porta con se le problematiche di cui sopra. Facciamo una precisazione/aggiunta che anche l’occhio chiaro, o parte di esso è una conseguenza del gene merle nei cani che hanno questa colorazione. Parliamo sempre di soggetti eterozigoti. E sempre da qui si evince il perché i double merle (omozigoti) hanno invece molto spesso entrambe gli occhi chiarissimi e spesso problemi alla vista. Il tutto è sempre riferito alla pigmentazione, cioè alle cellule che sono responsabili della pigmentazione del mantello, della pelle, degli occhi o di organi, come ad esempio l’orecchio, che necessitano di pigmentazione per funzionare (le famose cellule ciliate interne dell’orecchio). Non entriamo nei dettagli perché poi diventa complicato… ma detta in parole povere, il gene merle causa una deficienza nella pigmentazione. Da qui si intuisce anche il perché nei merle il tartufo si colora più tardi rispetto ai neri o rossi ad esempio, o, appunto, perché nei double merle, invece, molto spesso non si pigmenta per nulla. Continuando il discorso sempre in modo semplice, si intuisce anche che il corretto sviluppo delle cellule adibite alla pigmentazione, hanno anche un’altra funzione e cioè quella di “completamento” di un organo, tra cui appunto la pelle, l’occhio o l’orecchio. Non sono rari i casi, ad esempio, di double merle nati senza occhi purtroppo, proprio perché il doppio gene merle ha influito fin dallo stato embrionale alla formazione di quest’ultimi non facendoli formare… o facendoli formare, ma in modo incompleto e quindi con i relativi problemi di cecità. Idem per l’orecchio (difficoltà uditive), per la pelle (tartufi, labbra e contorno occhi depigmentati) o per il pelo (che nei DM risulta essere molto più diluito e all’apparenza chiaro).

Addentriamoci ora nella spiegazione del pattern white che è ancora più complessa. Qui il gene merle non c’entra nulla. Non è il merle a decidere quanto il bianco debba estendersi sul corpo di un cane. Il colore bianco in una razza in cui è ammesso è determinato da altri geni e per la precisione dal Locus S. Questo a sua volta si distingue in 4 tipologie di allele che determinano a loro volta la tipologia di bianco e le zone di estensione sul mantello del cane. A complicare il tutto ci sono anche dei geni chiamati “geni modificatori” che a loro volta interessano sempre l’estensione del bianco e sono definiti “plus” che cioè la aumentano e “minus” che cioè la diminuiscono. Spiegare approfonditamente il tutto è veramente complicato, soprattutto per quanto riguarda l’australian shepherd, dove sono ancora molto discordanti le teorie su quale tipo di allele del Locus S si basi la colorazione bianca in questa razza. Alcuni studiosi hanno ipotizzato di prendere spunto dai Collies anche loro cani da pastore e con colorazioni simili, ma anche qui, con test genetici alla mano, non si sono avuti riscontri univoci, ma anzi… spesso discordanti evidenziando come fossero diversi gli alleli del locus S ad influenzare la colorazione bianca del mantello. Da qui deduciamo che sia anche molto complicato capire quale soggetto in riproduzione può portare “troppo bianco”, perché appunto l’omozigosi non è scontata come può sembrare, perché sono appunto diversi i geni che potrebbero condizionare questo aspetto e quindi possono “combinarsi” o possono anche non combinarsi, oppure essere recessivi e presentarsi in generazioni successive. Sicuramente uno studio approfondito dei pedigree può aiutare a limitare la presenza di troppo bianco, ma non è scontato come si può immaginare. Da qui puoi decidere o meno se quell’accoppiamento vale la pena farlo oppure no. Mi rendo conto che è una cosa complicata, perché è un lavoro di ricerca lungo e per nulla semplice… ma tant’è… Ma è anche vero purtroppo che spesso non è semplice avere informazioni e quindi si va a tentativi… Rimane poi il fatto che il pattern white può verificarsi anche se hai fatto tutte le ricerche del mondo e hai, che so, appurato che tutte le cucciolate precedenti di quel soggetto, dei genitori, dei nonni, dei bisnonni ecc. ecc. non hanno mai dato pattern white, appunto perché la genetica non è una scienza esatta e perché in questo caso ci troviamo di fronte a geni (i geni modificatori che abbiamo citato prima) che possono influenzare a loro volta l’estensione del bianco. Di una cosa però siamo abbastanza sicuri e cioè che le problematiche di salute, come abbiamo già detto in precedenza, di questi soggetti sono praticamente quasi nulle. E’ sempre però valido il discorso che non sono soggetti che vanno fatti riprodurre, in primis perché sono fuori standard e soprattutto perché non ci sono studi, o almeno credo, che hanno chiarito o meno se far riprodurre soggetti con troppo bianco possano portare a degenerazioni gravi sulla prole.

Approfondendo il discorso nei vari siti americani sulla razza, si apprendono poi delle notizie anche “curiose”, come ad esempio le soppressioni, appena nati, di cuccioli con troppo bianco, perché ritenuti malati. Questo avveniva perché all’epoca, ai tempi in cui lo standard era stato redatto, l’ignoranza sull’argomento era tanta e anche a questa è probabilmente legata l’esclusione di soggetti con troppo bianco dallo standard. Altra cosa curiosa che si legge è proprio il problema dei double merle ad aver creato confusione in merito e ad aver spinto i redattori dello standard ad escludere i pattern white. Purtroppo non sappiamo se questo sia stato un bene o un male, perché appunto non si è avuto modo di approfondire il tutto, però una cosa la si evince e cioè che i soggetti pattern white sono sempre stati presenti in questa razza, fin dalla sua nascita e a nostro avviso, hanno una incidenza molto più alta di quello che si possa immaginare. Noi ci spingiamo intorno al 15% dei soggetti nati.

Ricapitolando quindi, quando ci troviamo di fronte ad un cane che porta molto bianco tanto da risultare fuori standard, a prescindere se sia un double merle o un pattern white, non va fatto riprodurre, perché già portatore, più o meno sano, di un difetto che può o potrebbe amplificarsi nelle successive generazioni.
Se da una cucciolata fuori da ogni sospetto ti capita di avere dei soggetti con pattern white, se sei un bravo allevatore, allora cerchi di capire da dove arriva questo difetto, ti metti a studiare il pedigree e se il problema deriva da eventuali antenati, eviti di rifare la stessa cucciolata. Precisiamo anche che per arrivare a queste conclusioni devi prima farla la cucciolata. Cioè… non è semplice prendere una decisione a priori.
Questo però deve far capire che anche “nelle migliori famiglie” può verificarsi la nascita di soggetti con troppo bianco e questo non deve creare scalpore o allarmismi e il perché pensiamo di averlo spiegato abbastanza bene sopra. Altrimenti si porta poi gli allevatori a nascondere questi cani come se avessero la peste e questo non è bello. Però da un lato si possono anche capire, perché spesso la gente parla senza cognizione di causa e apre la bocca tanto per parlare e, per evitare polemiche e malelingue, allora si “nasconde il difetto”, che, ripetiamo, nel caso dei pastori australiani è praticamente all’ordine del giorno. Che si faccia, quindi, una informazione corretta su queste cose, perché è importante che si sappiano e che vengano recepite.

Marco Rosetti e Fabrizio Fusi

Bibliografia:

– La genetica e il cane di Maria Andreoli
– The Myth of the Pattern White (in non merle to merle breeding) by Darcy B. Gardiner, TEEWINOT  Scritto nel 1993 (Articolo pubblicato nel magazine Aussie Times)
White Aussies by Tracy Cloyd, PURESTOCK AUSSIES
http://www.lethalwhites.com
http://www.tipresentoilcane.com/2011/05/09/genetica-i-geni-letali-cani-nudi-e-mantello-merle/
http://www.ashgi.org/

Pattern White e Double Merle – Australian Shepherd Pattern White e Double Merle differenze nell’Australian Shepherd