L’ECCESSO DI BIANCO IN TESTA NEGLI AUSTRALIAN SHEPHERD NON E’ SINONIMO DI SORDITA’

I TRE miti da sfatare sull’Australian Shepherd

Sfatiamo i TRE miti che spesso si leggono sull’Australian Shepherd.

Partiamo con il primo. Spesso leggo che gli Australian da show/compagnia stanno diventando sempre più grandi e quindi stanno rovinando la razza. Io che frequento abbastanza le mostre cinofile e raramente salto raduni e speciali di razza dove si possono vedere molti più soggetti, vi posso garantire che di aussies grandi o che potrebbero superare i 30 kg di peso se ne vedono molto, molto raramente! Forse ne avrò visti un paio negli ultimi 5 anni, ma potrei dire anche negli ultimi 10. E un paio di soggetti non fanno assolutamente testo. Vi dirò di più, vedo praticamente sempre soggetti che rientrano nella media dello standard e forse anche sotto la media per quanto riguarda le misure preferite. Quello che spesso inganna è la quantità di pelo che nei cani da show/compagnia è sicuramente più presente rispetto alle linee da lavoro (quelle vere, poi spiegherò il perché “quelle vere”). Questo pelo maggiore, enfatizzato poi da una corretta toelettatura e oserei dire anche “manutenzione” del pelo, che nei cani da lavoro non avviene per ovvi motivi, può dare la sensazione di cani più grandi, ma che in realtà, una volta messi sulla bilancia, difficilmente superano i 25 kg di peso per i maschi e i 20 per le femmine. Altro fattore… che almeno ho notato io, è il fatto che un cane da lavoro si cerca di tenerlo più leggero, al contrario di un cane da show/compagnia, che tende ad essere semplicemente più “in carne”. Anche questo è un concetto da chiarire, perché a mio avviso è meglio un cane leggermente sotto peso, che un cane leggermente sovrappeso, ma anche qui in show si tende ad avere un cane un filo, ripeto un filo, sovrappeso, proprio per dare la sensazione di un cane strutturalmente più congruo a quelle che sono le richieste dei giudici (vedi solidità della schiena ad esempio, un’ossatura che risulti più importante ecc.). Anche questo, quindi, è un fattore che può dare la sensazione di avere di fronte soggetti più grandi. Guardate la foto di seguito:

Ci sono quattro soggetti maschi, tra cui spicca il soggetto red merle che è più grande degli altri. Indovinate quanto misura al garrese e quanto pesa? Misura 55 al garrese e pesa 27 kg e, avendolo toccato è anche un po’ in sovrappeso più del necessario, quindi potrebbe tranquillamente pesare intorno ai 25 kg senza problemi. Altra cosa che si può notare vedendo questi cani in ring, ma anche semplicemente correre liberamente e che evidenzia quanto sottolineato sopra, è che sono cani che muovono senza nessuna goffaggine come si potrebbe immaginare, ma che invece mostrano tutte le caratteristiche richieste dallo standard e cioè una andatura “calma, sciolta e facile”. Quello che invece ho notato io, per concludere questa primo mito, è che si vedono spesso australian giganti, ma che nel 99% dei casi sono cani senza pedigree e questi soggetti non fanno assolutamente testo! Non sono australian shepherd, ma meticci e non vanno presi in considerazione.

Secondo mito da sfatare. Spesso si legge che il proprio cane è un cane che viene da linee da lavoro e spesso questo assunto, perché tale è, viene giustificato dal fatto che ci troviamo di fronte un soggetto con poco pelo, a volte piccolo, a volte anche semplicemente bruttino morfologicamente parlando. Anche qui nel 99% dei casi ci troviamo di fronte semplicemente ad un soggetto bruttino, per farla breve, e non ad un soggetto che viene da linee da lavoro. In Italia, cani che possiamo definire realmente cani da lavoro sono in numero estremamente esiguo (forse 30 soggetti?) e un paio di anni fa probabilmente sarebbe bastato un palmo della mano per contarli. Quindi non fatevi abbindolare da quello che vi ha detto chi vi ha venduto il cane, magari per giustificare dei difetti morfologici. Ripeto, soggetti provenienti da linee da lavoro, vere, ne sono pochissimi in Italia e da quello che so io, negli ultimi 3 anni sono state forse 3 o 4 le cucciolate di tali cani.

Terzo mito ed è quello che più mi dà fastidio leggere. L’australian shepherd è un cane da lavoro, quindi ha bisogno di sfogarsi molto per poterlo gestire tranquillamente, essendo un cane iperattivo ecc. ecc. NIENTE DI PIU’ FALSO! L’Australian Shepherd, proprio perché è un cane da lavoro, ha una grande qualità e cioè quella di spegnersi quando non c’è nulla da fare. E questa caratteristica deriva proprio dal fatto che in un ranch o fattoria, l’Australian Shepherd non sta lì a lavorare 8 ore al giorno! Anzi, sono spesso i momenti in cui non c’è nulla da fare a caratterizzare la sua quotidianità. Questo fa sì che è un cane che si adegua molto facilmente ai ritmi di vita di noi umani e in particolare le vere linee da lavoro sono paradossalmente più gestibili in un ambiente famigliare, proprio perchè più fissate geneticamente sotto questo punto di vista. E il ragionamento appena fatto non vuole dire che il cane non debba mai fare nulla, anzi, ben vengano sport cinofili o altri tipi di attività, ma che siano sempre finalizzate ad uno scopo e non attività aventi solo lo scopo di “farlo sfogare” e quindi correre all’impazzata per ore e ore ogni giorno. Non ce n’è il bisogno, anzi, si ottiene l’effetto contrario, perché focalizziamo la sua attenzione solo su di noi e questo non farà altro che farlo diventare totalmente dipendente alla nostra presenza, senza far si che il cane riesca a sviluppare un minimo di autogestione.

Marco Rosetti

Carattere Australian Shepherd

carattere Australian Shepherd

Dare una definizione di carattere in una razza non può naturalmente essere esaustivo, perchè ogni cane fa storia a sè, viene educato in modi diversi, nasce con caratteristiche diverse, ma in linea di massima, avendo cmq visto centinaia e centinaia di aussie, raramente ho notato esemplari che mostravano marcate differenze rispetto ad altri. Ritengo quindi, che quello che sto per scrivere sia molto vicino alla realtà e può aiutare molto a capire meglio il carattere di questa razza. Il pregio migliore di questa razza è a mio avviso la scarsissima socialità che ha nei confronti degli sconosciuti, è cioè un cane che non prova il minimo interesse per le persone che non conosce. Ritengo questo un grande pregio, perchè dimostra un enorme equilibrio mentale, nonchè grandi capacità di valutare le persone per quello che realmente sono. Un Labrador, tanto per citare una razza “socievole”, che va incontro a chiunque, scodinzolando, leccando, portando palline per giocare, che dimostra cioè una grande socializzazione, se da un lato può essere un fattore positivo per la nostra società moderna, è dall’altro, un fattore negativo perchè non permette minimamente di valutare il proprio interlocutore, che nel 99% dei casi risponderà in modo positivo alle feste, anche se queste non sono gradite. Per non parlare poi del fatto che un cane senza un minimo di diffidenza non svolgerà mai alcune delle funzioni di cui la natura lo ha dotato, come la guardia del territorio, la difesa, nonchè e soprattutto, la salvaguardia di se stesso. Un cane socievole può prendersi un calcio da uno sconosciuto che non gradisce la sua presenza invasiva, può dare fastidio a parenti, amici o vicini di casa, nonchè fare una brutta fine nel caso dei ladri entrassero in casa o qualcuno lo volesse rubare.

carattere australian shepherd

L’australian Shepherd, non è, per definizione, un cane da guardia, sia chiaro, ma avere questa caratteristica è sicuramente un bellissimo vantaggio, sia per la sicurezza sua che della famiglia in cui vive. Ed è questa l’unica cosa che realmente gli interessa e cioè la propria famiglia con la quale instaura un rapporto di assoluto rispetto e amore. Non è un cane morboso, anzi, e sa dosare il suo affetto nel modo giusto, capendo alla perfezione quando è il momento di chiedere e quando è il momento di stare in disparte.

carattere australian shepherd

Non è un cane che disturba e si adatta alla perfezione in qualsiasi situazione della vita quotidiana, dalla semplice passeggiata al guinzaglio, alla corsa in spiaggia o nei campi, all’interazione con altri cani. Noi spesso diciamo che “dove lo metti sta”, perchè mai lo sentirai abbaiare se stai parlando con qualcuno, se lo porti in treno, in auto o in vacanza con te. In famiglia, dicevo, è appunto molto discreto, mai eccessivo e capisce immediatamente quando è ora di cambiare atteggiamento. Tutto questo ha il grande risvolto che nel momento in cui sei tu a decidere che è ora di giocare, di fare le coccole, di correre, il tuo australian shepherd diventa il cane più dinamico, giocherellone, atletico e affettuoso del mondo! E sapere che tutto questo è riservato solo a te e alla tua famiglia te lo fa apprezzare ancora di più. Con i bambini è a dir poco eccezionale, ma questa è una caratteristica di tutti i cani a mio avviso. Se il vostro cane crescerà con i vostri figli (nel modo corretto naturalmente), state sicuri che mai saranno in pericolo e che mai gli verrà torto nemmeno un capello dal vostro cane. Con gli altri cani è abbastanza socievole, gli piace giocare e rincorrersi quando ha preso confidenza. Sa farsi rispettare ampiamente quando viene attaccato e non si tira indietro di fronte a nessuno, ma raramente cerca la rissa o morde e preferisce mostrare i denti ed eventualmente mordere l’aria per intimidire chi ha davanti e regolarizzare subito la situazione.

carattere australian shepherd

In conclusione l’australian shepherd ha un carattere molto equilibrato che dimostra in qualsiasi situazione. Pieno d’amore con la propria famiglia, totale indifferenza con chi non conosce. Specifico che per totale indifferenza non intendo assolutamente segni di aggressività con gli sconosciuti o attacchi improvvisi, ma semplicemente un menefreghismo quasi indisponente, nel senso che se qualcuno si avvicina per accarezzarlo, lui semplicemente gira il muso dalla parte opposta. Come ho specificato all’inizio di questo scritto, naturalmente ogni cane fa storia a sè, ma quanto riportato sopra è quanto ho più riscontrato nei tanti pastori australiani che ho visto e penso che molti proprietari condivideranno diversi punti da me riportati.

carattere australian shepherd

Il lavoro e lo sport dell’Australian Shepherd

Il lavoro e lo sport dell’Australian Shepherd

L’Australian Shepherd è un cane poliedrico in assoluto. Può essere un cane da compagnia, da guardia, da lavoro, da sport, per disabili, per la pet-therapy ecc. ecc. Analizziamo però i due aspetti che più ci possono interessare e che comunque sono più peculiari della razza e cioè il lavoro e lo sport.

Questa razza è una delle più apprezzate per la condotta del gregge e del bestiame, in particolare negli stati uniti dove la razza è nata ed è stata selezionata. Le sue indiscusse e innate abilità permettono ai proprietari di aussie di  cimentarsi anche nello sheepdog e stockdog con ottimi risultati. Se ancora in Italia questo sport (cioè condurre un gregge secondo regole ben precise in tipologie di prove differenti) non è ancora molto diffuso, chi avrà un pastore australiano, prima o poi, avrà sicuramente voglia di cimentarsi anche in questo sport e non avrà difficoltà a trovare nella sua zona appassionati o professionisti che gli permetteranno di cimentarsi in questo sport.

stockdog australian shepherd stockdog australian shepherd

sheepdog australian shepherd

sheepdog australian shepherd

sheepdog australian shepherd

Anche l’agilitydog è uno sport che si addice alla perfezione a questo cane. In particolare negli ultimi anni si stanno sempre più apprezzando gli Australian Shepherd al posto dei sicuramente bravissimi Border Collie, in particolare per il fatto che la coda, una volta sempre rimossa come imposto dallo standard, non si può più tagliare e di conseguenza il cane ha con se uno strumento fondamentale per questo tipo di prove dove riesce a destreggiarsi ad altissimi livelli.

agility australian shepherd

agility australian shepherd

Da segnalare anche il Disc Dog, dove i nostri Australian Shepherd dimostrano capacità intrinseche da far invidia anche ai cani più esperti! Hanno una capacità di volo e di presa del disco fuori dal comune, risultando anche in questo sport una delle razze più indicate.

discdog australian shepherd

discdog australian shepherd discdog australian shepherd

Standard australian shepherd (pastore australiano)

STANDARD AUSTRALIAN SHEPHERD (PASTORE AUSTRALIANO)

standard australian shepherd

STANDARD AUSTRALIAN SHEPHERD STANDARD AUSTRALIAN SHEPHERD  STANDARD AUSTRALIAN SHEPHERD

FCI Standard N° 342 / 05.06.2009

AUSTRALIAN SHEPERD

ORIGINE: Stati Uniti d’America

DATA DI PUBBLICAZIONE DELLO STANDARD ORIGINALE VIGENTE: 26.03.2009

UTILIZZAZIONE: Cane da pastore da fattoria e poderi

CLASSIFICAZIONE F.C.I: Gruppo 1 Cani da pastore e Bovari (escluso i Bovari Svizzeri) – Sezione 1 Cani da pastore Senza prova di lavoro

BREVE CENNO STORICO: anche sull’origine del Pastore Australiano vi sono molte teorie, la razza che noi conosciamo oggi si è sviluppata esclusivamente negli Stati Uniti. Gli fu dato questo nome per associazione col cane da pastore di origine basca, che arrivò negli Stati Uniti nel 19° secolo e proveniva dall’Australia. La popolarità del Pastore Australiano aumentò notevolmente dopo la seconda guerra mondiale, con la grande notorietà raggiunta dall’equitazione alla “Western”, che la gente venne a conoscere attraverso rodeos, concorsi ippici, film e spettacoli televisivi. Per la sua indole versatile e facile da educare, questo cane venne impiegato nelle fattorie e nei vasti possedimenti americani. Gli allevatori di bestiame perseverarono nello sviluppo della razza, mantenendone la versatilità, l’acuta intelligenza, il forte istinto da pastore, e l’aspetto attraente che avevano ammirato fin dall’inizio. Sebbene ogni soggetto sia unico per quel che riguarda il colore e le pezzature, tutti i Pastori Australiani mostrano una insuperabile devozione alla loro famiglia. Le molte qualità hanno garantito a questa razza una continua popolarità.

ASPETTO GENERALE

Il Pastore Australiano è ben proporzionato, leggermente più lungo che alto, di media costruzione e ossatura, con mantello dai colori che offrono varietà e individualità. E’ attento e vivace, flessuoso e agile, solido e muscoloso senza goffaggine. Ha un pelo di moderata lunghezza e ruvidità. Ha la coda tagliata o naturalmente corta.

PROPORZIONI IMPORTANTI:

Misurato dalla punta dello sterno al dietro della coscia, e dalla punta del garrese al suolo, il Pastore Australiano è leggermente più lungo che alto. È costruito solidamente con ossatura moderata. La struttura, nel maschio, denota mascolinità senza grossolanità. Le femmine dimostrano femminilità senza avere un’ossatura esile.

COMPORTAMENTO – CARATTERE:

Il Pastore Australiano è un cane da lavoro intelligente, dal forte istinto da pastore e da guardiano. E’ un compagno leale e di energia sufficiente per resistere al lavoro tutto il giorno. Dotato di un temperamento sempre uguale, ha buon carattere, e raramente è rissoso. Può talvolta essere riservato in un primo approccio.

TESTA:

La testa è nettamente delineata, forte e asciutta. Nelle sue dimensioni deve essere proporzionata al corpo.

REGIONE DEL CRANIO:

Cranio: la sommità, da piatta a leggermente arcuata. Può presentare una leggera protuberanza occipitale. Lunghezza e larghezza sono uguali

Stop moderato, ben definito.

REGIONE DEL MUSO:

Tartufo Blue-merle e neri hanno pigmento nero sul tartufo (e labbra). Red-merle e rossi hanno pigmento color fegato (marrone) sempre sul tartufo (e labbra). Sui merle è permesso avere macchioline rosa; tuttavia, queste ultime non dovrebbero superare il 25% del naso nei cani che abbiano più di un anno. (difetto grave).

Muso uguale in lunghezza o leggermente più corto del cranio. Viste di lato le linee superiori del cranio e il muso sono parallele, divise da uno stop moderato, ben definito. Il muso si assottiglia poco dalla base al tartufo, ed è arrotondato all’estremità.

Mascelle/Denti dentatura regolare e completa con denti forti e bianchi. Chiusura a forbice, o a tenaglia.

Occhi marroni, blu, ambra o qualsiasi variante o combinazione dei menzionati colori, incluso punteggiature e marmorizzazioni. A forma di mandorla, non sono sporgenti né infossati. I Blue-merle e i neri hanno pigmento nero sulle rime palpebrali. I Red-merle e rossi hanno rime palpebrali con pigmento color fegato (marrone).

Espressione: che mostra attenzione e intelligenza, prontezza e zelo. Lo sguardo dovrebbe essere acuto, ma amichevole.

Orecchi triangolari, di misura e spessore moderati, inseriti alti sul capo. In piena attenzione si rialzano leggermente e si piegano in avanti, o di lato, a rosa.

COLLO:

Forte, di lunghezza moderata, leggermente arcuato nella linea superiore, ben inserito nelle spalle.

CORPO:

Linea superiore dorso diritto e forte, linea superiore orizzontale e ferma dal garrese alla punta delle natiche.

Groppa moderatamente discendente

Torace non ampio, ma disceso, con il punto più basso che arriva ai gomiti

Costole ben cerchiate e lunghe, non a botte né piatte

Linea inferiore moderatamente rilevata.

CODA:

Diritta, naturalmente lunga o naturalmente corta. Se tagliata, (nei Paesi dove questa pratica non è proibita) o naturalmente corta, non deve superare 10 cm. di lunghezza.

ARTI:

ANTERIORI la loro ossatura è forte, piuttosto ovale che rotonda.

Spalle scapole lunghe, piatte, piuttosto vicine al garrese e ben oblique.

Braccio dovrebbe essere lungo quasi come la scapola, e forma con la scapola un angolo quasi retto

Avambraccio scende diritto, perpendicolare al terreno.

Metacarpi di media lunghezza e molto leggermente obliqui. Gli speroni dell’anteriore possono essere rimossi

Piedi ovali, compatti con dita serrate e ben arcuate. Cuscinetti spessi e elastici

POSTERIORI:

Aspetto generale: La larghezza del posteriore è uguale a quella dell’anteriore misurata a livello delle spalle. L’angolo quasi retto coxo-femorale è equivalente all’angolo scapolo-omerale.

Ginocchio nettamente definito

Garretto moderatamente angolato

Metatarsi corti, perpendicolari al terreno e paralleli fra di loro se visti da dietro. Niente speroni.

Piedi ovali, compatti, con dita ben serrate e ben arcuate, cuscinetti spessi ed elastici.

ANDATURA:

Il Pastore Australiano ha un’andatura calma, sciolta e facile. Mostra grande agilità di movimento con un passo ben bilanciato, che ricopre molto terreno. Anteriori e posteriori muovono diritti e paralleli all’asse mediano del corpo. A maggiore velocità, i piedi (anteriori e posteriori) convergono verso la linea centrale di gravità del cane mentre il dorso rimane fermo e orizzontale. Il Pastore Australiano deve essere agile e capace di cambiare improvvisamente direzione o passo.

MANTELLO:

PELO di media tessitura, da diritto a ondulato, resistente alle intemperie e di media lunghezza. Il sottopelo varia in quantità a seconda del clima. Il pelo è corto e liscio sulla testa, orecchi, parte anteriore degli arti e sotto i garretti.

Posteriore degli anteriori e culottes sono moderatamente frangiati. C’è una moderata criniera e pettorina, più pronunciate nei maschi che nelle femmine.

COLORE blue-merle, nero, red-merle, rosso; tutti con o senza macchie bianche e/o focature, senza ordine di preferenza. Il collare bianco non va oltre il garrese.

Il bianco è ammesso sul collo (collare intero o parziale), petto, arti, parti inferiori del muso, lista sulla testa e può estendersi, a partire dalla regione inferiore, su fino a 10 cm, misurando da una linea orizzontale che passa dal gomito.

Il bianco sulla testa non deve predominare, e gli occhi devono essere completamente circondati da colore e pigmento. Come è loro caratteristica, i merle diventano più scuri con l’età.

TAGLIA:

L’Altezza preferita per i maschi: 51 – 58 cm.

L’Altezza preferita per le femmine 46 – 53 cm

La qualità non deve essere sacrificata alla taglia

DIFETTI:

Qualsiasi deviazione da quanto sopra deve essere considerato difetto e la severità con cui questo difetto sarà penalizzato deve essere proporzionata alla sua gravità e agli effetti sulla salute e il benessere del cane.

DIFETTI GRAVI:

  • Orecchi eretti e orecchi pendenti
  • Mantelli non tipici

DIFETTI ELIMINATORI: 

  • Cane aggressivo o pauroso
  • Prognatismo. Enognatismo con più di 0,3 cm.(1/8 di pollice) . La perdita di contatto causata da incisivi centrali corti, in una dentatura peraltro corretta, non sarà considerata come prognatismo. Denti rotti o persi per accidente non verranno penalizzati.
  • Macchie bianche sul corpo, il che significa bianco sul corpo tra il garrese e la coda, sui lati fra i gomiti e il dietro del treno posteriore, per tutti i colori. Sarà squalificato.

N.B.

  • Qualsiasi cane che presenti in modo evidente anormalità fisiche o comportamentali
  • I maschi devono avere due testicoli apparentemente normali completamente discesi nello scroto.

I colori nell’australian shepherd

I colori nell’australian shepherd
colori australian shepherd

Molti chiedono informazioni sui colori e combinazioni di colore degli australian shepherd. La risposta è racchiusa tutta sul disegno sopra. Se il vostro australian shepherd non mostra una colorazione con quelle combinazioni è da considerarsi fuori standard. Non di rado, infatti, possono nascere degli aussie con colori diversi dai 4 colori base che sono nero, rosso, blue merle e red merle e tali cani sono da considerarsi fuori standard. In questo sito (in inglese) http://www.ashgi.org/color/index.html potete trovare tutti i colori che rientrano nello standard e quelli che invece non rientrano nello standard.

Per chi non sa l’inglese faccio un breve riassunto.

I cani che vediamo spesso alle esposizioni o semplicemente in giro che passeggiano con i proprietari sono fondamentalmente i 4 colori che vedete all’estrema destra del disegno di cui sopra e che si vedono bene nella foto di seguito:

colori australian shepherd

Partendo da sinistra troviamo un black tricolor, un red merle tricolor, un blue merle tricolor e un red tricolor (il merle è per definizione un pattern, cioè un modello e in questo caso, anche se non definisce propriamente un colore univico essendo nello specifico un insieme di sfumatore di colore, viene considerato come un colore base). Questi sono i colori più comuni nella razza, ma si possono anche trovare esemplari completamenti neri o rossi, senza focature e con solo il bianco come secondo colore, o blue merle senza focature ecc. ecc. Questi colori rientrano tutti nello standard, tenendo sempre in conto le limitazioni imposte da esso, come gli occhi che devono essere completamente circondati da colore e pigmento ecc. Vi rimando allo standard per maggiori informazioni cliccando qui https://www.allevamentoaustralianshepherd.it/standard-australian-shepherd-pastore-australiano/. Se invece vi interessa approfondire le combinazioni di colori che si possono ottenere dall’accoppiamento di due australian shepherd, potete leggere questo articolo https://www.allevamentoaustralianshepherd.it/la-genetica-dei-colori-nellaustralian-shepherd/ .

Pattern White e Double Merle

Facciamo un po’ di chiarezza su una differenza importante che c’è tra un soggetto pattern White e un soggetto double merle. Ci rendiamo anche conto che non sia semplice capire tutti i termini, ma c’è “zio google” ad aiutarvi se volete Premettiamo anche che non siamo genetisti, quindi non escludiamo di aver usato in modo inadeguato qualche termine, ma saremo ben felice di correggere eventuali errori che ci segnalerete.

Di cosa stiamo parlando essenzialmente? Stiamo parlando di soggetti con troppo bianco, quindi ritenuti fuori standard.

La distinzione più importante è a nostro avviso capire se il soggetto che abbiamo davanti è un double merle o semplicemente un pattern white. La distinzione è importante perché ci troviamo di fronte a 2 tipologie di colorazioni bianche molto differenti da un punto di vista genetico: il double merle è una grave degenerazione del gene merle, mentre il pattern white e’ un eccesso di bianco determinato dal gene dei “white markings” (Locus S del quale parleremo in seguito), cioe’ quello responsabile dei collari, delle mascherine, della punta della coda bianca ecc. comuni a molti aussie. Nel primo caso, cioè nel double merle, qui la degenerazione è spesso già arrivata a casi limite, cioè ci troviamo di fronte a cani quasi sicuramente con problemi visivi importanti, determinati da difetti all’occho visibili che sono tipici e dipesi dal fatto di essere DM e da non confondere con le altre patologie oculari genetiche conosciute nella razza, nonchè da altri difetti specifici diagnosticabili solo con attenta visita specialistica. E’ alta anche la probabilità di problemi di udito, determinati dalla mancanza di pigmentazione interna profonda del canale uditivo. Tale rischio e’ comune, ma meno possibile anche nel caso dei pattern white, mentre sono ancora piu’ rari  i casi di cecità per questi soggetti, sebbene non del tutto improbabili.

Se è certo, infatti, che il double merle è già al “capolinea”, il pattern white potrebbe (il condizionale è d’obbligo), aver preso lo stesso autobus e quindi non va fatto riprodurre, perché questo? Perché se la depigmentazione coinvolge anche le cellule ciliate dell’orecchio, il cane risulta sordo, visto che tali cellule devono necessariamente essere pigmentate per funzionare. Le probabilità che questa accada, almeno da quello che viene riportato in letteratura, sono molto basse, ma accoppiare un cane portatore di molto bianco potrebbe mettere alla luce soggetti a loro volta pattern white, con il rischio di una degenerazione ancora maggiore che potrebbe colpire anche le cellule ciliate dell’orecchio fino a portarlo alla sordità.

Due foto per capire le differenze. A sinistra un Pattern White e a destra un Double Merle. Le differenze si notano anche a livello di pigmentazione delle palpebre, delle labbra e del tartufo. Nei double merle sono quasi sempre senza o con poca pigmentazione.

 australian shepherd double merleaustralian shepherd double merle

Entriamo nello specifico. Il double merle si verifica semplicemente incrociando 2 soggetti merle… Il pattern white, invece, e qui arriva la “notizia bomba”, lo puoi ottenere praticamente in qualsiasi cucciolata dove un soggetto ha anche il bianco e praticamente, oggi, quasi la totalità degli accoppiamenti prevede questa possibilità. E’ molto più improbabile che escano fuori soggetti con troppo bianco quando ad essere accoppiati sono 2 cani scuri o che portano pochissimo bianco.

Ricordiamo che il merle è una degenerazione di un colore solido che porta ad una diluizione del colore del pelo del cane. Se la degenerazione avviene in un mantello nero, avrai un blue merle, se avviene in un mantello rosso, avrai un red merle. Il merle non si è creato per mano nostra. E’ semplicemente (per modo di dire) una variazione spontanea del colore solido che si manifesta nella nostra razza, come anche in molte altre razze. Questa variazione è appunto una degenerazione che agisce sulla pigmentazione. Questa degenerazione agisce in un primo stadio solo sul mantello (pelo) del cane e non dà problemi di sorta. Ci troviamo quindi di fronte a soggetti eterozigoti (merle/solido) perfettamente sani e senza problematiche. Se la degenerazione invece aumenta e quindi ci troviamo di fronte a soggetti omozigoti e cioè merle/merle in questo caso si possono verificare problematiche più o meno gravi come sordità e cecità ed è per questo che non si fanno accoppiare 2 merle. Questo discorso è valido soprattutto per i pastori australiani. In altre razze, ad esempio i bassotti, i merle omozigoti non hanno problemi di sorta. Da qui si deduce che il gene merle è influenzato a sua volta sicuramente da altri geni tipici di una specifica razza. Ci sono studi al riguardo non ancora accertati, ma che sembrano essere indirizzati alla presenza o meno del colore bianco nella razza. Nel caso degli australian shepherd il bianco è quasi sempre presente, quindi la degenerazione porta con se le problematiche di cui sopra. Facciamo una precisazione/aggiunta che anche l’occhio chiaro, o parte di esso è una conseguenza del gene merle nei cani che hanno questa colorazione. Parliamo sempre di soggetti eterozigoti. E sempre da qui si evince il perché i double merle (omozigoti) hanno invece molto spesso entrambe gli occhi chiarissimi e spesso problemi alla vista. Il tutto è sempre riferito alla pigmentazione, cioè alle cellule che sono responsabili della pigmentazione del mantello, della pelle, degli occhi o di organi, come ad esempio l’orecchio, che necessitano di pigmentazione per funzionare (le famose cellule ciliate interne dell’orecchio). Non entriamo nei dettagli perché poi diventa complicato… ma detta in parole povere, il gene merle causa una deficienza nella pigmentazione. Da qui si intuisce anche il perché nei merle il tartufo si colora più tardi rispetto ai neri o rossi ad esempio, o, appunto, perché nei double merle, invece, molto spesso non si pigmenta per nulla. Continuando il discorso sempre in modo semplice, si intuisce anche che il corretto sviluppo delle cellule adibite alla pigmentazione, hanno anche un’altra funzione e cioè quella di “completamento” di un organo, tra cui appunto la pelle, l’occhio o l’orecchio. Non sono rari i casi, ad esempio, di double merle nati senza occhi purtroppo, proprio perché il doppio gene merle ha influito fin dallo stato embrionale alla formazione di quest’ultimi non facendoli formare… o facendoli formare, ma in modo incompleto e quindi con i relativi problemi di cecità. Idem per l’orecchio (difficoltà uditive), per la pelle (tartufi, labbra e contorno occhi depigmentati) o per il pelo (che nei DM risulta essere molto più diluito e all’apparenza chiaro).

Addentriamoci ora nella spiegazione del pattern white che è ancora più complessa. Qui il gene merle non c’entra nulla. Non è il merle a decidere quanto il bianco debba estendersi sul corpo di un cane. Il colore bianco in una razza in cui è ammesso è determinato da altri geni e per la precisione dal Locus S. Questo a sua volta si distingue in 4 tipologie di allele che determinano a loro volta la tipologia di bianco e le zone di estensione sul mantello del cane. A complicare il tutto ci sono anche dei geni chiamati “geni modificatori” che a loro volta interessano sempre l’estensione del bianco e sono definiti “plus” che cioè la aumentano e “minus” che cioè la diminuiscono. Spiegare approfonditamente il tutto è veramente complicato, soprattutto per quanto riguarda l’australian shepherd, dove sono ancora molto discordanti le teorie su quale tipo di allele del Locus S si basi la colorazione bianca in questa razza. Alcuni studiosi hanno ipotizzato di prendere spunto dai Collies anche loro cani da pastore e con colorazioni simili, ma anche qui, con test genetici alla mano, non si sono avuti riscontri univoci, ma anzi… spesso discordanti evidenziando come fossero diversi gli alleli del locus S ad influenzare la colorazione bianca del mantello. Da qui deduciamo che sia anche molto complicato capire quale soggetto in riproduzione può portare “troppo bianco”, perché appunto l’omozigosi non è scontata come può sembrare, perché sono appunto diversi i geni che potrebbero condizionare questo aspetto e quindi possono “combinarsi” o possono anche non combinarsi, oppure essere recessivi e presentarsi in generazioni successive. Sicuramente uno studio approfondito dei pedigree può aiutare a limitare la presenza di troppo bianco, ma non è scontato come si può immaginare. Da qui puoi decidere o meno se quell’accoppiamento vale la pena farlo oppure no. Mi rendo conto che è una cosa complicata, perché è un lavoro di ricerca lungo e per nulla semplice… ma tant’è… Ma è anche vero purtroppo che spesso non è semplice avere informazioni e quindi si va a tentativi… Rimane poi il fatto che il pattern white può verificarsi anche se hai fatto tutte le ricerche del mondo e hai, che so, appurato che tutte le cucciolate precedenti di quel soggetto, dei genitori, dei nonni, dei bisnonni ecc. ecc. non hanno mai dato pattern white, appunto perché la genetica non è una scienza esatta e perché in questo caso ci troviamo di fronte a geni (i geni modificatori che abbiamo citato prima) che possono influenzare a loro volta l’estensione del bianco. Di una cosa però siamo abbastanza sicuri e cioè che le problematiche di salute, come abbiamo già detto in precedenza, di questi soggetti sono praticamente quasi nulle. E’ sempre però valido il discorso che non sono soggetti che vanno fatti riprodurre, in primis perché sono fuori standard e soprattutto perché non ci sono studi, o almeno credo, che hanno chiarito o meno se far riprodurre soggetti con troppo bianco possano portare a degenerazioni gravi sulla prole.

Approfondendo il discorso nei vari siti americani sulla razza, si apprendono poi delle notizie anche “curiose”, come ad esempio le soppressioni, appena nati, di cuccioli con troppo bianco, perché ritenuti malati. Questo avveniva perché all’epoca, ai tempi in cui lo standard era stato redatto, l’ignoranza sull’argomento era tanta e anche a questa è probabilmente legata l’esclusione di soggetti con troppo bianco dallo standard. Altra cosa curiosa che si legge è proprio il problema dei double merle ad aver creato confusione in merito e ad aver spinto i redattori dello standard ad escludere i pattern white. Purtroppo non sappiamo se questo sia stato un bene o un male, perché appunto non si è avuto modo di approfondire il tutto, però una cosa la si evince e cioè che i soggetti pattern white sono sempre stati presenti in questa razza, fin dalla sua nascita e a nostro avviso, hanno una incidenza molto più alta di quello che si possa immaginare. Noi ci spingiamo intorno al 15% dei soggetti nati.

Ricapitolando quindi, quando ci troviamo di fronte ad un cane che porta molto bianco tanto da risultare fuori standard, a prescindere se sia un double merle o un pattern white, non va fatto riprodurre, perché già portatore, più o meno sano, di un difetto che può o potrebbe amplificarsi nelle successive generazioni.
Se da una cucciolata fuori da ogni sospetto ti capita di avere dei soggetti con pattern white, se sei un bravo allevatore, allora cerchi di capire da dove arriva questo difetto, ti metti a studiare il pedigree e se il problema deriva da eventuali antenati, eviti di rifare la stessa cucciolata. Precisiamo anche che per arrivare a queste conclusioni devi prima farla la cucciolata. Cioè… non è semplice prendere una decisione a priori.
Questo però deve far capire che anche “nelle migliori famiglie” può verificarsi la nascita di soggetti con troppo bianco e questo non deve creare scalpore o allarmismi e il perché pensiamo di averlo spiegato abbastanza bene sopra. Altrimenti si porta poi gli allevatori a nascondere questi cani come se avessero la peste e questo non è bello. Però da un lato si possono anche capire, perché spesso la gente parla senza cognizione di causa e apre la bocca tanto per parlare e, per evitare polemiche e malelingue, allora si “nasconde il difetto”, che, ripetiamo, nel caso dei pastori australiani è praticamente all’ordine del giorno. Che si faccia, quindi, una informazione corretta su queste cose, perché è importante che si sappiano e che vengano recepite.

Marco Rosetti e Fabrizio Fusi

Bibliografia:

– La genetica e il cane di Maria Andreoli
– The Myth of the Pattern White (in non merle to merle breeding) by Darcy B. Gardiner, TEEWINOT  Scritto nel 1993 (Articolo pubblicato nel magazine Aussie Times)
White Aussies by Tracy Cloyd, PURESTOCK AUSSIES
http://www.lethalwhites.com
http://www.tipresentoilcane.com/2011/05/09/genetica-i-geni-letali-cani-nudi-e-mantello-merle/
http://www.ashgi.org/

Pattern White e Double Merle – Australian Shepherd Pattern White e Double Merle differenze nell’Australian Shepherd

Divertiamoci con la genetica! Quali sono i colori più diffusi nell’Australian Shepherd?

Divertiamoci con la genetica nell’Australian Shepherd

Se supponiamo che vengano eseguiti lo stesso numero di accoppiamenti possibili tra australian shepherd tenendo conto solo dei colori base, dei red factor ed escludendo naturalmente gli accoppiamenti tra merle, quindi quelli che trovate spiegati in questo articolo https://www.allevamentoaustralianshepherd.it/la-genetica-e-i-colori-nellaustralian-shepherd/, come statistica e genetica vuole, avremo all’incirca il 50% di soggetti che saranno black tricolor, il 20% che saranno Red Tricolor, il 20% che saranno Bluemerle e il 10% che saranno Red merle.

colori base australian shepherd

Ma, siccome, sicuramente non ci saranno le stesse quantità di accoppiamenti per quelli possibili, dobbiamo ragionare sempre appoggiandoci alla genetica. Quindi abbiamo che il nero è un colore dominante sul rosso e che il bluemerle, che è sempre nero, è dominante rispetto al red o redmerle, anche se per quest’ultimo non dovrebbe esserci casistica perché tra merle non si dovrebbero fare accoppiamenti. Da qui possiamo dedurre anche un altro dato e cioè che, sempre statisticamente parlando, se nascono tot bluemerle, devono obbligatoriamente nascere anche tot black tricolor, quindi qui ricaviamo un primo dato e cioè che è statisticamente impossibile che al mondo ci siano più blue merle che balck tricolor… o meglio… parliamo di soggetti nati…. Non possono cioè essere nati più soggetti bluemerle rispetto a soggetti black tricolor. Questo è un dato certo geneticamente parlando, se facciamo degli accoppiamenti che prevedono nella casistica che nella cucciolata possano nascere dei soggetti bluemerle. Poi può anche essere che in una cucciolata che prevede il 50% di bluemerle e il 50% di black tricolor, nascono 60 e 30 o anche 100 e 0 o viceversa… ma se si prendono in considerazione tutte le cucciolate fatte fin da quando esiste lo standard, la % sarà indicativamente di 50 e 50. Appurato questo ora possiamo ragionare solo per deduzione o, se vogliamo per questioni di “domanda e offerta”. L’aussie più richiesto è quasi sempre il bluemerle, almeno per chi si avvicina per la prima volta alla razza. Quindi è scontato che al mondo ci sono (o ci dovrebbero essere…) sicuramente più soggetti black tricolor rispetto ai bluemerle. Perché sicuramente di più? Perché come abbiamo dedotto prima, se ci sono tot bluemerle nati, ci saranno sicuramente tot black tricolor nati, ma… essendo vietato l’accoppiamento tra bluemerle e non essendo vietato l’accoppiamento tra black tricolor… a rigor di logica i balck tricolor sarà il colore più diffuso, seguito dal bluemerle. Proviamo ora a capire se ci sono più red tricolor o red merle….  Anche qui, geneticamente parlando dovrebbero esserci più red tricolor rispetto ai red merle, ma, se inseriamo il discorso di “domanda e offerta”, è molto probabile che si cerchi di ottenere più soggetti possibili red merle rispetto ai red tricolor, quindi mi viene da supporre che tendano ad equivalersi, perché anche qui vale il discorso fatto prima e cioè che è impossibile statisticamente parlando che siano nati negli anni più soggetti red merle che soggetti red tricolor, proprio perché se nasce un soggetto red merle, ne nascerà sempre uno red tricolor. E anche qui, tenendo conto che due red merle non si possono accoppiare, mentre due red tricolor sì, teoricamente quest’ultimi dovrebbero essere di più. Dico teoricamente perché è insolito far accoppiare 2 red tricolor (come è insolito far accoppiare 2 black tricolor). In conclusione… se vogliamo fare una classifica dei colori degli australian shepherd da quando è nata questa razza, sicuramente è la seguente e cioè al primo posto black tricolor, al secondo posto blue merle, al terzo posto red tricolor e al quarto posto red merle. Volendo potremmo anche dare delle % abbastanza precise e questo lo si può fare se qualcuno ha voglia di controllarsi un campione consistente di cucciolate fatte, che so, le ultime 100 cucciolate registrate in Italia, ad esempio.

Marco Rosetti