Alla scoperta dell’Australian Shepherd

Libro scritto da Marco Rosetti

Analisi del corpo: collo, dorso, groppa, torace, arti ecc. dell’Australian Shepherd

Discorso collo: “Forte, di lunghezza moderata, leggermente arcuato nella linea superiore, ben inserito nelle spalle.”. Anche qui ci sono le “correnti pro collo lungo” e, se devo essere sincero, anche a me piace un bel collo lungo, anche se lo standard dice di “lunghezza moderata”, però un collo lungo fa la differenza, soprattutto su soggetti di una certa statura. Come ad esempio questo della foto. Si vede bene come il collo sia arcuato nella linea superiore.

Continuando con lo standard:

“Linea superiore dorso diritto e forte, linea superiore orizzontale e ferma dal garrese alla punta delle natiche.”

L’esempio della foto con lo scheletro è abbastanza esplicativa.

L’Australian Shepherd deve avere una schiena parallela rispetto all’orizzonte, per dirla volgarmente, deve essere dritta. Lo scheletro qui ci aiuta, perché va a togliere tutto il pelo e i muscoli che il cane di cui sopra ha intorno al collo fino alla dorsale, che sembra non avere dritta, ma che in realtà lo è, infatti poi nella parte seguente, vedi il lombo, è perfettamente parallelo all’orizzonte e comunque lo scheletro ci aiuta a capire. Vediamo un altro esempio:

Qualche allevatore tende a ricercare cani con garretti molto corti in modo che il cane risulti essere un po’ rampante, che ha cioè sì la schiena dritta, ma non parallela all’orizzonte. O addirittura si cerca di abituare il cane in ring ad avere la schiena in questa posizione, ma non è corretta per lo standard, vediamo qualche esempio:

Piccola parentesi. I soggetti di cui sopra non sono affatto brutti soggetti, anzi, ma le foto fanno capire bene il concetto.

Groppa moderatamente discendente:

Anche qui si tende un po’ a snobbare lo standard, perché spesso, grazie ad una toelettatura ad arte, si cerca di far risultare la groppa il più dritta e parallela possibile. C’è anche da dire che la coda corta non aiuta a giudicare bene questo aspetto, quindi il cane va toccato sulla groppa per capire bene come è. Quindi se un giudice non tocca un cane… c’è qualcosa che non va… e sono tanti purtroppo che non lo fanno…. O li sfiorano appena….

“Torace non ampio, ma disceso, con il punto più basso che arriva ai gomiti
Costole ben cerchiate e lunghe, non a botte né piatte”

Qui vi propongo ancora lo scheletro perché così ci capiamo meglio.

E’ evidente che il punto più basso de torace coincide con il gomito. Anche qui il pelo non aiuta e anche qui è importante tastare il cane per rendersi conto di dove arriva il suo torace, cosa che, se devo essere sincero, ho visto troppe poche volte fare in expo. Discorso costole, non a botte, né piatte, quindi non deve avere un torace ampio, ma nemmeno un torace stretto. Non vi propongo esempi perché penso sia chiaro e semplice il concetto. Se ci troviamo di fronte un cane con un torace a botte tenderà a buttare i gomiti in fuori (sgomita si dice in gergo), viceversa, se lo avrà piatto tenderà a buttarli in dentro (stringe si dice in gergo). Se il torace è corretto invece, il gomito non trova resistenza al trotto e quindi muove bene (vedremo poi dopo meglio questi aspetti quando parleremo del movimento).

Linea inferiore moderatamente rilevata. Per capirci subito la linea inferiore è semplicemente la parte bassa del tronco del cane, quindi dal torace fino al ventre. Volgarmente parlando, la pancia. Anche qui a volte ho visto cani toelettati in modo tale che avessero una linea inferiore molto marcata, aiutata anche dal folto pelo che un maschio in particolare può avere sotto al petto. Esteticamente anche qui può risultare più piacevole vedere un cane che sembra un leone, ma non dovrebbe essere così. Infatti allevatori e toelettatori esperti raramente commettono questo errore. Quindi, quando si toeletta un cane i peli sotto al ventre, vanno si aggiustati se risultano essere molto più lunghi rispetto a quelli del torace, ma non vanno accorciati in modo eccessivo, da creare cioè una curva tanto da sembrare la linea inferiore di un levriero.

Coda: L’australian Shepherd è senza coda, stop, c’è poco altro da aggiungere. A parte gli scherzi, per i puristi l’Australian Shepherd è senza coda e negli Stati Uniti, dove è stata creata la razza, il taglio è quasi obbligatorio, perché da una recente circolare USASA, i soggetti con coda integra o comunque superiore ai 10 cm di lunghezza devono essere penalizzati nelle esposizioni di bellezza. Alla quasi totalità degli aussi, quindi, in America, viene asportata la coda alla nascita. Non entro in discorsi morali o etici sull’argomento, perché non è questo lo scopo del libro, ma sfatiamo qualche mito sul perché questa razza abbia la coda tagliata. Si legge quasi sempre sugli articoli che si trovano in rete che la coda veniva tagliata per agevolare il lavoro dei cani che potevano subire forti traumi dagli animali che dovevano condurre (vedi appunto schiacciamento o anche rottura della coda), oppure lo schiacciamento e sempre la rottura della coda che poteva rimanere incastrata durante la chiusura dei recinti o aggrapparsi a fili spinati o semplicemente rovi o arbusti. In realtà la coda non veniva tagliata per motivi pratici, ma, per farla breve, per tradizione. Tradizione dovuta ad una legge statunitense della fine del 1790 che obbligava a pagare una tassa a tutti i possessori di cani per finanziare la guerre con i francesi. Erano esclusi dal pagamento di tale tassa i cani da lavoro che per essere identificati come tali, dovevano avere la coda amputata. Da qui la “tradizione” di continuare a tagliare le code ai cani da ranch, tra cui anche gli Australian Shepherd fino a diventare un tratto distintivo della razza, una caratteristica identificativa della stessa.

Vediamo ora gli ARTI. Anche qui sarò conciso e cercherò di soffermarmi solo sui punti più controversi.

ARTI:

“ANTERIORI la loro ossatura è forte, piuttosto ovale che rotonda. Qui toccate le zampe anteriori e vedete come ce l’ha. “Ossatura forte”, altro errore di comprensione del termine. Spesso anche qui si confonde un’ossatura forte con una ossatura grande. Però lo standard precedentemente e per ben due volte dice: “di media costruzione e ossatura” e poi “È costruito solidamente con ossatura moderata”, quindi, non deve essere un cane con “tanto osso” o “un osso importante”, come si dice in gergo. Non deve avere un’ossatura da Border collie, questo è certo, ma non deve avere nemmeno un’ossatura da bovaro, tanto per capirci. Una via di mezzo.

“Spalle scapole lunghe, piatte, piuttosto vicine al garrese e ben oblique.”

“Braccio dovrebbe essere lungo quasi come la scapola, e forma con la scapola un angolo quasi retto”

“Avambraccio scende diritto, perpendicolare al terreno.”

“Metacarpi di media lunghezza e molto leggermente obliqui. Gli speroni dell’anteriore possono essere rimossi”

Le foto sopra sono eloquenti. C’è da aggiungere che spesso la lassità dei legamenti del carpo che congiunge l’avanbraccio al metacarpo possono variare con l’età del soggetto. Crescendo il cane, mostrerà una inclinazione sempre più evidente e questo è del tutto normale, anche per l’usura stesse delle cartilagini. E questo è anche uno dei motivi per cui il giudice in un ring chiede spesso l’età del soggetto che sta analizzando (o almeno mi piace pensarlo).  Una inclinazione eccessiva può anche essere dovuta ad una muscolatura degli arti anteriori poco sviluppata o a cartilagini deboli e quindi si può correggere con una attività specifica per rinforzarla o anche con dei condroprotettori che aiutano la rigenerazione della parte cartilaginea. Non aspettatevi miracoli, ma ci si può provare. Nei soggetti molto giovani, invece, spesso si nota un metacarpo molto dritto e anche questo è del tutto normale.

“Piedi ovali, compatti con dita serrate e ben arcuate. Cuscinetti spessi e elastici”

Qui trovare delle foto di cani veri non è stato possibile, perché i cani in show vengono toelettati ad hoc, facendo risultare il piede quasi sempre corretto, quindi mi avvalgo di disegni che si trovano facilmente su internet:

Un piede corretto deve essere questo:

Dita ben arcuate e dita ben serrate.

Piede scorretti sono questi invece:

Piede di lepre o leprino

E questo:

Piede aperto, con dita distanti tra loro e non serrate.

Ripeto, per giudicare questo aspetto bisogna vedere i piedi non toelettati o eventualmente nella parte inferiore, dai polpastrelli tanto per capirci.

Passiamo agli arti posteriori:

“Aspetto generale: La larghezza del posteriore è uguale a quella dell’anteriore misurata a livello delle spalle. L’angolo quasi retto coxo-femorale è equivalente all’angolo scapolo-omerale.”

Questo è un punto importante e cioè che l’aussie, vista da sopra deve dare la sensazione di essere una tavola a partire dal dorso fino alla groppa.

Sì, un restringimento nella zona dei reni o fianchi se vogliamo capirci meglio, ci può stare, dovuto magari a meno pelo in quella zona causa muta, ma il posteriore deve essere largo come l’anteriore a livello delle spalle! Le spalle si trovano nei punti A e B, non sul garrese, dove invece abbiamo le scapole. Non confondiamo questo aspetto.

Altro errore che spesso si commette, è quando si giudica questo aspetto dello standard e cioè “L’angolo quasi retto coxo-femorale è equivalente all’angolo scapolo-omerale.”. Errore che ho visto fare anche ad una esperta giudice americana della razza e ad una allevatrice di lunga data, sempre americana, il che mi ha veramente spiazzato. Evito di fare nomi, ma in rete si trovano facilmente dei disegni dove spiegano proprio questo aspetto in modo errato. Entriamo nel dettaglio:

Quanto sopra sono gli angoli di cui parla lo standard e che devono essere all’incirca uguali. L’errore che si fa e che ho visto fare è questo:

Ho anche parlato con questa giudice per chiedergli spiegazioni, ma alla fine si è spazientita senza darmi una risposta chiara. Inoltre anche in altri disegni aveva commesso degli errori grossolani. Alla fine ci rispondevamo inviando disegni di scheletri di famosi cinofili americani lei, di Solaro, Bonetti e Barbieri io.  Ho quindi chiesto anche ad altri giudici americani della razza i quali mi hanno dato ragione su tutti i fronti, anche perché lo standard parla chiaro, parla di angolazione coxo-femorale. Per sicurezza mi sono riletto anche gli standard in lingua originale sia ASCA che AKC e dicono:

ASCA: The angulation of the pelvis and upper thigh (femur) corresponds to the angulation of the shoulder blade and upper arm.

AKC: The angulation of the pelvis and upper thigh corresponds to the angulation of the shoulder blade and upper arm, forming an approximate right angle.

Direi che non ci sono dubbi al riguardo. Pelvis è il coxale, o anche conosciuto come osso pelvico che è poi probabilmente uno dei pochi ossi che abbiamo visto in radiografia, perché si vede chiaramente quando si fanno le lastre per la displasia dell’anca.

“Ginocchio nettamente definito”

“Garretto moderatamente angolato”

“Metatarsi corti, perpendicolari al terreno e paralleli fra di loro se visti da dietro. Niente speroni.”

Soffermiamoci ad analizzare un altro aspetto spesso discusso e cioè l’angolazione del garretto che deve essere moderata come dice lo standard. Anche qui si tende, purtroppo, a cercare l’ipertipismo e cioè a selezionare soggetti con garretti estremamente angolati, scartando, invece, soggetti corretti da questo punto di vista. Il garretto ipertipico, e cioè con una forte angolazione, è stato sicuramente uno dei problemi più gravi che hanno condizionato il pastore tedesco e ancora oggi vediamo nei ring soggetti con angolazioni dei garretti esagerate, che fanno fatica a muovere, che sono vaccini nel posteriore e alla fine tutto questo porta anche a problemi di displasia. Non entro nel dettaglio, ma ci siamo capiti di cosa sto parlando. In questi ultimi anni, si notano spesso soggetti con garretti molto angolati e spesso di sentono osservazioni negative a bordo ring di cani che “erano dritti” dietro, ma che in realtà, a mio avviso, erano più corretti di quelli troppo angolati. Ma vediamo degli esempi fotografici:

Spendiamo due parole anche sui metatarsi che devono essere corti. Il metatarso corto è quello che vediamo in tutti e tre gli esempi sopra. E’ giusto così. Metatarsi più corti sono un difetto a mio avviso, sia perché in quei soggetti dove è evidente un metatarso corto tendono poi ad essere rampanti e quindi non avere più una linea dorsale orizzontale, sia perché in movimento poi presentano il medesimo difetto e anche qui, come vedremo, non va bene.

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