Le pecore venivano allevate ben prima dell’800 in Spagna e i cani più usati per il lavoro erano i Carea Leonés.

Le pecore venivano allevate ben prima dell’800 in Spagna e i cani più usati per il lavoro erano i Carea Leonés.
Nelle foto sopra possiamo vedere alcuni esemplari di questa razza non riconosciuta e che al momento si sta provando a recuperare in Spagna. Gli esemplari rimasti sono comunque molto pochi, rispetto a centinaia di anni fa. Come potete vedere la somiglianza con l’Australian Shepherd è molto marcata, come marcato è anche il carattere che rispecchia molto, in linea generale, quello che dovrebbe essere il carattere di un Australian Shepherd, tra cui l’essere schivo con gli estranei ad esempio. Senza entrare troppo nello specifico della storia delle pecore merinos, ci basti sapere che queste erano state una esclusiva spagnola fino al tardo 1700. C’era addirittura la pena di morte se qualcuno provava ad esportare le pecore fuori dal regno spagnolo. Nel tardo 1700 i regnanti spagnoli, per questioni che possiamo definire “diplomatiche”, iniziarono a donare capi di merinos un po’ a tutti i regnanti d’Europa e i primi furono i Sassoni. Da qui ci furono importazioni e spostamenti dei vari capi con al seguito pastori/allevatori dell’epoca per migliorarne la qualità della lana, resistenza ecc. L’inglese John Macarthur fu uno dei pionieri dell’industria della lana in Australia e fu uno dei primi ad importare pecore dalla Germania, precisamente intorno alla fine del 1700 (ricordiamo bene questa data perché è importante a mio avviso) e naturalmente con loro anche i cani da pastore. Un’altra razza che potrebbe far parte del pool genetico dell’australian shepherd è questa e cioè l’Old German Shepherds o conosciuto anche come German Tiger.
A dare forza a questa teoria sono testimonianze di altre importazioni di pecore proprio dalla Germania da parte di altri coloni australiani che confermano la presenza di molti Old German Shepherds. E qui siamo a cavallo tra i due secoli e cioè nei primi anni del 1800.
Le importazioni massicce di pecore da parte degli Stati Uniti dall’Australia avvenne, invece, nella seconda metà dell’800 ed è qui che sbarcano i primi “piccoli cani blu” per continuare fino a poco dopo la seconda guerra mondiale. A detta di molti, però, questi cani erano molto più piccoli dei soggetti che conosciamo oggi, quindi qualcuno sostiene che poco contribuirono alla nascita della razza. Altre ricostruzioni, inoltre, fanno pensare che furono i pastori baschi negli anni a venire a portare con loro, direttamente dalla Spagna e precisamente dalla regione basca, i loro cani da pastore, ma anche in questo caso si hanno idee discordanti che analizzeremo meglio in seguito. E’ però importante capire dove si trovano i paesi baschi, eccoli:
Perché è importante capirlo? E’ importante perché da come potete vedere tale regione si affaccia sull’Oceano Atlantico e da lì potevano spostarsi via nave non solo per raggiungere gli Stati Uniti, ma anche l’Inghilterra e l’Irlanda ed è qui che entrano in gioco altre razze. Sì, perché di primo acchito potrebbe essere scontato dire che sicuramente è il Cane da pastore dei pirenei a farla da padrone nella razza Australian Shepherd, in particolare la variante Smooth face o “face rase”, cioè faccia rasa, questo per la precisione:
Mentre questo di seguito è la versione “normale” e cioè a pelo lungo.
Cosa ci fa però dire che questa razza probabilmente c’entra poco con l’Australian Shepherd? Il fatto che già nel 1920, quando la razza fu riconosciuta venivano scartati soggetti che avevano pezzature troppo evidenti, soggetti merle, soggetti con focature ben delineate, o che portavano molto bianco, tutte caratteristiche che invece oggi sono presenti nell’ Australian Shepherd. Certo, non è da escludere che questa razza possa essere stata incrociata con i cani da pastore utilizzati dai baschi in quel periodo, ma è altrettanto probabile che poco abbia lasciato del suo pool genetico. Bisogna quindi spostarsi nuovamente in giro per l’Europa e come abbiamo visto nella cartina precedente, precisamente in Inghilterra e Irlanda dove furono molti i pastori spagnoli che si trasferirono in quelle regioni, portando con sè anche i loro cani nel tardo 1700, ma al contempo è avvenuta la cosa inversa e cioè gli stessi baschi quando rientrarono in spagna portarono con loro cani da pastore inglesi. Dalle isole britanniche, furono poi molti che partirono alla volta dell’Australia, ma anche del resto del mondo, portando con loro pecore e naturalmente i loro cani. Tra queste razze va citata la seguente il Welsh Sheepdog:
Anche questa è una razza non riconosciuta che si sta cercando di recuperare, razza usata anche per il bestiame, oltre che per le pecore e con caratteristiche di lavoro simili a quelle dell’Australian Shepherd.
E questi soggetti sbarcarono in massa anche in Australia e tale razza è considerata tra le più influenti per la selezione del koolie, razza australiana riconosciuta da pochi anni nel suo paese, ma non ancora a livello internazionale. L’Australian koolie non mostra ancora omogeneità morfologica, tanto da trovare soggetti con peli più o meno lunghi, orecchie erette e non erette e di peso molto variabile. Ma anche questa razza probabilmente è sbarcata con le navi che portavano le pecore dall’Australia all’America. Vediamo qualche esemplare:
E fino a qui abbiamo visto quelle che sono le più probabili antiche razze che hanno influito sulla creazione dell’ Australian Shepherd. Vi avevo detto però prima di ricordarvi di una data e cioè tardo fine 1700, primi del 1800, periodo cioè in cui sbarcarono in Australia i primi cani da pastore europei. Se ricordate bene, però, i primi “piccoli cani blu” si iniziano a vedere negli stati uniti nel tardo 1850, quindi 50 anni dopo. Cosa è successo in questi 50 anni? Da qui le teorie sono diverse, i racconti, gli scritti e le testimonianze sono diverse e tirano in ballo altre razze che probabilmente vennero incrociate con i primi cani da pastore sbarcati in Australia che vediamo velocemente senza entrare troppo nel dettaglio.
Il Dingo che è un cane selvatico australiano, viene spesso citato da racconti dei coloni australiani come oggetto di incroci con i cani da pastore per aumentarne la forza e la resistenza.
L’Australian stumpy tail cattle dog razza riconosciuta, nel momento in cui viene scritto questo libro, in via ancora provvisoria dall’FCI e che si dice dovrebbe proprio essere stata incrociata con il dingo e un’altra razza che vedremo adesso. Noterete che questa razza porta con se anche il gene NBT e cioè coda corta.
Lo Smithfield che, incrociato con un dingo, ha dato vita all’ Australian stumpy tail cattle dog, almeno così sembrerebbe. Eccolo:
Esistono anche una variante smooth, cioè a pelo più corto e altre a pelo molto più lungo, quasi come un bobtail tanto per capirci. Anche questa non è una razza riconosciuta, ma porta con se il gene NBT, quindi sono prettamente cani senza coda.
Altre teorie sulle origini della razza affermano che l’Australian shepherd sia essenzialmente un incrocio tra lo Smithfield e il koolie.
Un’altra razza che sembra possa aver contribuito è L’English Shepherd e cioè questo:
Spendo due parole per questa razza riconosciuta, solo dall’UKC. La somiglianza è notevole e al contrario del nome, è una razza che è stata mantenuta e recuperata, più che selezionata, negli Stati Uniti d’America, dove anch’essa è sbarcata insieme alle pecore nel 1800 proveniente dal Regno Unito e che quindi era molto presente nella parte est degli stati uniti (ricordiamoci che i primi piccoli cani blu sbarcarono in California, quindi ovest degli stati uniti). La somiglianza è sì notevole, ma nello standard non sono previste colorazioni merle, ma bensì sono perfettamente accettate le colorazioni sabbia e le varie diluizioni, come potete vedere in alcuni soggetti delle foto. Altro particolare della razza è che è definita loose-eyed nel loro metodo di lavorare e questo rispecchia proprio il modo di lavorare di molti Australian Shepherd.
Qui apro una parentesi. Premetto che non sono un esperto di lavoro o di cani da lavoro, anche se ne ho visti tanti lavorare e discusso con diversi esperti sull’argomento. Troviamo Australian shepherd di linee di lavoro che hanno molto occhio (strong eye) e altre che invece ne hanno pochissimo (loose eyed), come troviamo posture diverse nell’approcciarsi agli animali, alcuni hanno posture erette che dovrebbero essere tipiche della razza ( detto anche up-right), altri che invece ce l’hanno marcatamente bassa e con molto occhio, tipico, invece, dei Border Collie (detto anche crouch).
Perché ho aperto questa parentesi? Perché altri danno per certo che anche il Border Collie faccia parte del pool genetico di questa razza, come anche un’altra antica razza chiamata Old-Time Scotch Collie (da non confondere con l’attuale pastore scozzese, anche chiamato scotch collie appunto) che è la seguente:
Anche questa è una razza non riconosciuta che negli Stati Uniti stanno cercando di mantenere e recuperare tramite una associazione ad essa dedicata. Nello standard sono previste tutte le colorazioni tipiche anche degli aussie, quindi anche merle. Da sottolineare leggendo la storia di questa razza, come molti soggetti verso la metà del 1950 furono registrati come razza Australian Shepherd o English Shepherd perché non volevano registrarli come Pastori Scozzesi proprio perché differivano morfologicamente da questa razza che ormai aveva preso piede da diverso tempo anche nelle mostre di bellezza.