Come già puntualizzato nell’introduzione, internet ci mette a disposizione degli strumenti molto potenti se saputi usare con criterio. Se poi ci aggiungiamo che gli americani hanno ormai digitalizzato qualsiasi cosa, ecco che possiamo reperire in rete articoli di giornali della vecchia america del west anche prima del 1800.
Di seguito vi riporterò dei collage che potrete ingrandire per leggere i vari spezzoni di articoli o di annunci, naturalmente in lingua inglese. Sotto ogni collage vi riporterò alcune interessanti puntualizzazioni.
La prima testimonianza sugli Australian risale al 21 Aprile del 1858.
Le notizie curiose che troviamo in questo articolo, citato da molti storici americani della razza, sono due. La prima è che paragonano l’australian al Newfoundland, e cioè il cane di terranova, ma di un anno di età, come specifica l’autore e con una testa più simile a quella di un “cur”. Cosa è un “cur”? Grazie all’aiuto della famosa giudice americana Gail Karamalegos, che approfitto per ringraziare anche qui, con il termine “cur” si identificavano all’epoca i cani che venivano usati nei ranch per la guida del bestiame. Oggi con il termine “Cur”, poco usato a dire la verità, vengono definiti i meticci. Altra cosa curiosa è che non si fa riferimento a nessuna colorazione “particolare”… quindi non è da escludere che i soggetti, poi venduti all’asta come potete vedere nell’articolo di destra, erano tutti neri o al massimo neri bicolore o tricolore. Questo è un dettaglio non da poco a mio avviso, perché se c’erano soggetti merle molto probabilmente il giornalista li avrebbe notati, quindi non è da escludere che questi primi “Australian Shepherd” incisero molto poco, se non per nulla, nello sviluppo della razza. Naturalmente parliamo sempre di supposizioni, sia chiara questa cosa, certezze non ce ne sono.
Come potete vedere, saltiamo dal 1858 al 1890. Nel mezzo non si riescono a trovare più citazioni sull’australian shepherd, o almeno io non ne ho trovate. Qui di interessante è subito palese i riferimenti alle colorazione definita “grey” o “blue” e al colore degli occhi “glass-eye”, che fa ampiamente supporre che fossero soggetti di colorazione blue merle, come interessanti sono le mescolanze con altre razza e cioè l’english shepherd e lo scotch collie. Prendiamo l’annuncio dei, forse, fratelli West nell’angolo a sinistra del collage che a mio avviso rispecchia il modo di ragionare dell’epoca. Anche qui bisogna sforzarsi a ragionare come se vivessimo alla fine del 1800. Non esistevano gran parte delle razze, non c’era una cultura cinofila e spesso i cani venivano classificati in primis in base alla loro colorazione. Non è quindi da escludere che questi cuccioli dei “fratelli West” erano tutti fratelli e che quelli nati di colorazione nera o comunque con una colorazione solida fossero stati classificati come English Shepherd, mentre quelli nati merle fossero stati classificati come Australian Shepherd.
Anche qui troviamo diversi annunci che fanno intendere le mescolanze con altre razze, vedi lo scotch collie, e diversi riferimenti ai colori degli occhi e ai mantelli che fanno pensare a soggetti blue merle. Nell’angolo in basso a destra, potevi, all’epoca, portarti a casa un cucciolo di australian shepherd in cambio di qualche gallina ;-)
Sempre riferimenti all’english shepherd come incroci e, molto probabilmente, anche un annuncio di un australian perso, double merle, che viene definito “white”. Ci sono poi due articoli che esaltano l’Australian dove in uno sconfigge un coyote e nell’altro viene offerto come cane guida ad un ragazzo cieco.
Ancora due annunci relativamente più recenti e che ho voluto inserire perché in quello di sinistra si fa chiaramente riferimento ad un soggetto red o magari anche red merle, mentre in quello di destra si può notare ancora i frequenti incroci con i collie, anche dopo gli anni 60.