Parliamo del mantello. Cosa dice lo standard:
“PELO di media tessitura, da diritto a ondulato, resistente alle intemperie e di media lunghezza. Il sottopelo varia in quantità a seconda del clima. Il pelo è corto e liscio sulla testa, orecchi, parte anteriore degli arti e sotto i garretti.”
Beh, qui non credo ci siano incertezze. Si parla di pelo di “media lunghezza”, quindi ricercare cani con peli mostruosi non è proprio l’ideale secondo lo standard. Anche qui si eccede nell’ipertipismo a volte e qui do la colpa più ai giudici che conoscendo magari poco la razza, tendono a premiare i soggetto più pelosi, a discapito di altri meno pelosi, ma più corretti.
“Posteriore degli anteriori e culottes sono moderatamente frangiati. C’è una moderata criniera e pettorina, più pronunciate nei maschi che nelle femmine.”
Anche qui, stesso discorso di prima “c’è una moderata” criniera ecc… Non dice “deve avere una criniera folta come un leone africano”.
“COLORE blue-merle, nero, red-merle, rosso; tutti con o senza macchie bianche e/o focature, senza ordine di preferenza. Il collare bianco non va oltre il garrese.”
I colori più nel dettaglio le vedremo poi, qui soffermiamoci su “Il collare bianco non va oltre il garrese.”
Questo è un cane che si trova in Italia. Lo pubblico perché lo prendiamo come esempio corretto, poi è un cane molto interessante, quindi la proprietaria sicuramente non si offenderà. Dalla foto, anche se non perfettamente di profilo un potrebbe subito esclamare “qui il bianco del collare va oltre il garrese”…. In realtà non è così, perché dobbiamo vedere da dove parte il pelo bianco (la radice) e in questo cane parte sicuramente prima del garrese, per poi superarlo, ma la radice del pelo, tanto per capirci, si trova prima, quindi è corretto. Avevo un paio di esempi di cani visti in show con collari secondo me non corretto, ma non li inserisco perché non mi sembra educato, però anche qui direi che il concetto è chiaro.
“Il bianco è ammesso sul collo (collare intero o parziale), petto, arti, parti inferiori del muso, lista sulla testa e può estendersi, a partire dalla regione inferiore, su fino a 10 cm, misurando da una linea orizzontale che passa dal gomito.”
Anche qui porto un esempio di un cane italiano ed anche qui è un esempio corretto e ci troviamo di fronte ad una femmina molto interessante anche lei. Questo è l’esempio perfetto perché il cane rientra proprio in quel discorso in cui il bianco è ammesso “a partire dalla regione inferiore, su fino a 10 cm, misurando da una linea orizzontale che passa dal gomito.” Sulle altri parti del corpo dove è ammesso il bianco direi che non ci sono dubbi, quindi approfondiamo un attimo questo discorso del bianco nella parte inferiore del corpo. Tim Preston (Giudice americano) , quando venne in Italia a giudicare e tenne anche un breve seminario, ci disse che a suo avviso i cani colorati come il cane sopra, oltre a trasmettere questo bianco nella parte inferiore, nelle generazioni successive questo bianco tende ad aumentare. Non parlò Preston nella circostanza dell’allele Piebald del gene S che è il gene che regola il bianco nei mantelli dei cani e che è presente anche in diversi soggetti di australian shepherd. La sua osservazione penso abbia fondamento proprio su questo gene che vedremo poi in seguito.
“Il bianco sulla testa non deve predominare, e gli occhi devono essere completamente circondati da colore e pigmento. Come è loro caratteristica, i merle diventano più scuri con l’età.”
Qui ci addentriamo in un discorso complesso… “Il bianco sulla testa non deve predominare” e già qui sorgono i primi dubbi. Che si intende con testa? Cranio e muso? Solo cranio? Se per testa intendiamo sia il cranio che il muso, tantissimi cani, anche stracampioni, sarebbero fuori standard, perché se prendiamo la testa (cranio più muso) con un muso completamente bianco e con metà cranio bianco e la scuoiamo, la distendiamo per bene… sicuramente più del 50% della superficie sarà bianca…. Anche lo standard ASCA non ci viene in aiuto nello specifico. Posi questa domanda anche a Tim Preston uno dei fondatori dell’USASA e non sono certo abbia capito bene la mia domanda, forse per una traduzione non corretta, ma lui disse che per testa si intendeva tutto, cranio e muso… ma al contempo gli ho visto proporre delle immagini, durante il seminario, di cani che avevano più bianco in testa, se per testa consideravo anche il muso. Probabilmente è così, ma altrettanto probabilmente è un difetto del quale si tiene poco conto. Anche perché durante l’USASA ho visto diversi soggetti con musi totalmente bianchi con altrettanto bianco in testa, soggetto, come dicevo prima pluricampioni.
Potrei portare molti altri esempi, ma penso siano sufficienti.
Se invece ragioniamo solo prendendo in considerazione il cranio e non anche il muso, la questione cambia radicalmente. Qui, mi dispiace, sono costretto, per ora, a lasciarvi con il dubbio perché non so dare una risposta precisa. Personalmente io i cani sopra non li escluderei mai dalla riproduzione, sia perché son bei soggetti, sia perché non è affatto detto che portino poi bianco nella prole. Qui il gene che regola il bianco è diverso dal gene piebald a cui abbiamo accennato sopra. Da premettere poi, che un eccesso di bianco può verificarsi anche tra due cani fortemente pigmentati. Sì, le percentuali scendono, ma non ne sono immuni.
“Gli occhi devono essere completamente circondati da colore e pigmento.” E qui ci troviamo di fronte ad un altro aspetto molto dibattuto… o meglio… discusso sotto voce :-D Perché se ne parla… ma non apertamente… Ma andiamo per ordine. Per colore si intende il colore del pelo… il pelo deve cioè essere colorato, che sia esso merle, tan, nero o marrone. Per pigmento si intende invece la pelle e in questo casa la rima palpebrale che deve essere nera nei soggetti blue merle e neri e color fegato nei soggetti red merle e rossi. Non deve quindi essere rosa, tanto per essere chiari. Quindi, teoricamente, basta anche un millimetro di colore intorno all’occhio e che la rima palpebrale sia pigmentate e il cane è perfettamente in standard… Diciamo che interpretato così lo standard risulta essere una interpretazione molto, molto elastica… ma fino a prova contraria, la teoria regge. Lo standard ASCA, recita: “On all colors the areas surrounding the ears and eyes are dominated by color other than white.” Anche qui… come definiamo il “dominare”? A me viene da pensare che questa colorazione intorno all’occhio debba essere ben netta, cosa che invece non viene specificata nello standard FCI. Aggiungo però che anche in ASCA ci sono soggetti con pochissimo colore intorno all’occhio e probabilmente a loro la questione interessa ancora meno. Vediamo degli esempi:
Qui abbiamo pigmento intorno all’occhio… ma manca il colore. Sembrano esserci dei peli neri intorno all’occhio, ma è semplicemente il pigmento nero dell’occhio che sfuma con i peli bianchi. Inoltre è palese che qui il bianco supera il 50%, anche solo tenendo in considerazione il cranio e non il muso.
Vediamo ora un soggetto al limite:
La foto non è nitidissima purtroppo, ma è sufficiente per analizzare la situazione. Premessa, nella foto il cane aveva circa 4 mesi, e tutti noi sappiamo che i merle tendono a scurirsi con il tempo. La colorazione intorno agli occhi è corretta? A mio parere siamo veramente al limite. Il pigmento c’è e c’è anche un po’ di colore non dovuto al pigmento perché si vede bene che è irregolare nella parte inferiore degli occhi. Nell’occhio sinistro (guardando la foto) nella parte però destra dell’occhio, vicino al condotto lacrimale tanto per capirci meglio, di colore, se c’è, ce ne è veramente, ma veramente poco. La speranza, è che crescendo si evidenzi sempre di più. Molti si chiederanno… perché tenere un cane così al limite per la riproduzione? Nel caso specifico perché il soggetto può mostrare qualità interessanti e, considerando che un eventuale eccesso di bianco in testa non è certezza di avere poi cuccioli con tanto bianco (lo vedremo meglio dopo), vale la pena rischiare. In conclusione nei casi limite aspetta all’allevatore decidere se quel soggetto è o non è un cane da considerare pet assumendosi tutte le responsabilità del caso. Preciso poi che i casi limite non è che siano all’ordine del giorno. Solitamente o è un pet o non lo è.